Sono stati ufficialmente inaugurati, alla presenza del sindaco di Cinisi Gianni Palazzolo, del consiglio d’amministrazione e del presidente del Gal “Golfo di Castellammare”, Pietro Puccio, dei funzionari della Regione Sicilia Santi D’Alessandro e Giuseppe Gambino i lavori di sistemazione dell’area circostante il secolare Santuario della Madonna del Furi. In una atmosfera di festa l’Arcivescovo di Monreale, Monsignor Michele Pinnisi, ha benedetto davanti a una grande folla di fedeli, i lavori finanziati dal Gal. “Sioamo in presenza – ha precisato Puccio – della prima felice conclusione di lavori realizzati attraverso 17 Gal della Sicilia”. All’evento erano presenti il presidente del Comitato del Furi, Enzo Palazzolo, e una significativa rappresentanza della Capitaneria di Porto di Cinisi-Terrasini guidata dal comandante Tenente di Vascello Alberto Boellis. I lavori hanno avuto l’idea mirata di recuperare un pezzo di storia del territorio cinisense e non solo perché il santuario della Madonna del Furi rappresenta un riferimento per la devozione siciliana. Questo luogo di culto fu costruito in seguito ad un presunto miracolo avvenuto nell’anno domini 1.718. Ma delle sue tracce si ha testimonianza già dal 1616 con i pastori del luogo che si riunivano in preghiera nei pressi di un antico edificio, dove era dipinta nel muro un’immagine della Madonna del Rosario. All’interno del santuario vi è l’immagine simbolo, in olio su ardesia, che raffigura la Madonna del Rosario tra San Domenico e Santa Rosa. Secondo la tradizione e secondo un antico manoscritto, l’immagine è stata realizzata da un anonimo monaco benedettino. La cittadina infatti, è stata fondata dai padri benedettini intorno all’anno 1.100 e i monaci hanno retto la chiesa fino alla fine del 1.860, quando la cura delle anime è passata al clero secolare. Le opere finanziate sono state molteplici nei 7 comuni in cui opera il Gal: si va dai mercati del contadino al recupero della Cuba delle rose di Alcamo, per arrivare ai restauri dei ponti della Madonna del Ponte di Partinico e alla ricostruzione della chiesa di San Cataldo a cavallo tra i territori di Trappeto e Terrasini, solo per citare alcune delle opere pubbliche più imponenti. Molti di questi lavori sono in fase avanzata, alcuni in via di conclusione.
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