Celebrazioni ad Alcamo e Calatafimi per il Beato Arcangelo. Un cammino dalla casa paterna al ‘Giubino’

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“C’è un Beato che a distanza di secoli ci parla, ci sussurra, ci indica la strada”. Sulla via del Beato Arcangelo Placenza da Calatafimi, è iniziato un anno fa un cammino dalla casa paterna alla grotta del Giubino.  Le sue orme ben impresse negli itinerari dal Santuario del Giubino alla Chiesa Santa Maria di Gesù di Alcamo. Come tappa di avvicinamento a questo importante momento di vita, di natura e di spiritualità, sabato prossimo alle ore 19.30, cerimonia nella  chiesa di San Michele a Calatafimi. Lo storico Roberto Calia   presenterà il  Beato Arcangelo tracciandone il profilo biografico, storico ed archivistico. La teologa Anna Pia Viola si soffermerà sugli aspetti più propriamente spirituali, sottolineando la modernità del suo desiderio di solitudine e la passione per il Vangelo.

L’iniziativa della Fraternità ordine francescano secolare di Santa Maria di Gesù di Alcamo, ha avuto l’adesione del vicariato zonale, della Fraternità francescana  e del comitato del Giubino di Calatafimi ed il sostegno di padre Giovanni Mucaria, arciprete di Calatafimi, e di padre Carmelo Finocchiaro, assistente spirituale dell’Ordine francescano secolare. Alla chiesa di Santa Maria di Alcamo si svolge ogni anno il triduo  dedicato al Beato Arcangelo e a conclusione la processione alla Grotta del Beato. Grande è la devozione verso il Beato Arcangelo, che nacque nel 1390 dalla nobile famiglia Placenza di Calatafimi e sin dalla fanciullezza si mostrò inclinato alla pietà e all’ amore verso gli umili. Ad Alcamo si impegnò a rilanciare l’ospedale di Sant’Antonio. Morì ad Alcamo il 24 luglio del 1460.