Catrame sulla costa di Favignana

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Quintali di catrame deturpano oltre un chilometro di costa a nord ovest dell’isola di Favignana, nella zona di Cala Pozzo, una delle più suggestive dell’isola, tra punta Faraglione e punta Ferro. La marea nera ha invaso anche la scogliera, lasciando tracce evidenti in tutto il litorale. E ora si teme per l’habitat dell’intero arcipelago delle Egadi.

Gli uomini della Protezione civile dell’isola, coordinati dall’assessorato all’Ambiente del Comune, guidato da Giuseppe Campo, e con il supporto del personale dell’Area marina protetta e dei volontari del circolo egadino di Legambiente, sono già al lavoro per ripulire la costa: in soli due giorni sono stati recuperati ben 63 sacchi di catrame.

Il direttore dell’AMP, Stefano Donati, ha già chiesto alla Capitaneria di Porto di Trapani di verificare, con i sistemi di rilevazione satellitari, se nei giorni immediatamente precedenti lo sversamento si siano trovate in navigazione, a nord delle Egadi, navi adibite a trasporto di greggio.

Si pensa infatti, che a causare lo sversamento sia stato il lavaggio di cisterne di qualche petroliera passata al largo dell’arcipelago- pratica, ovviamente, rigorosamente vietata dalla legge – ma che qualche comandante senza scrupoli non disdegna, magari in acque internazionali.

Donati, che ha tempestivamente informato il ministero dell’Ambiente, ha dichiarato: “Non può quindi parlarsi di incidente, ma di evento doloso, che purtroppo resterà come al solito senza colpevoli.”

Intanto, il circolo di Legambiente delle Egadi ha lanciato un appello per chiamare a raccolta quante più persone possibili. Gli ambientalisti valutano che bisognerà rimuovere circa 500 chili di catrame. “Per ora – ha spiegato Donati – stiamo togliendo il catrame dall’acqua e dalla spiaggia mentre per quello finito sugli scogli, intervento decisamente più difficile, bisognerà aspettare che secchi”. Si prospetta, così, almeno un’intensa settimana di lavoro. Ma ha già preso piede il passaparola per coinvolgere anche i cittadini del territorio. “Si tratta di una vera e propria emergenza. È stata compromessa – ha spiegato il presidente di Legambiente Egadi Michele Rallo – anche la bellissima e preziosa sabbia corallina, unico esempio di tutte le Egadi. Ognuno di noi, con un sacchetto e qualche ora del proprio tempo può dare un prezioso contributo alla pulizia e salvaguardia dell’isola”.