Catania – Bica, lotta per un seggio all’ARS. Sentenza d’appello il 22 marzo

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Nicola Catania o Giuseppe Bica? Chi dei due, entrambi ex sindaci, occuperà lo scranno di Sala d’Ercole, sede dell’ARS, fino al termine della legislatura? La decisione verrà assunta fra circa due mesi, esattamente il 22 marzo, quando la Corte di appello emetterà la sentenza sul ricorso presentato dall’attuale deputato Nicola Catania contro la decisione di primo grado che, dando ragione a Giuseppe Bica, primo dei non eletti, aveva confermato l’ineleggibilità di Catania. Nell’ultima udienza del processo d’appello le parti  hanno precisato le conclusioni e il procuratore generale presso la Corte di appello si è pronunciato per l’ineleggibilità di Nicola Catania a deputato regionale così come aveva già fatto la procura del Tribunale in primo grado. Sull’intricata vicenda pesa anche l’articolo 26 delle legge regionale numero 9 di qualche mese fa con cui veniva intrepretata la normativa del 2010 che si occupava dei rapporti tra la Regione e le società di regolamentazione dei rifiuti (SRR), nel tentativo di salvare la posizione di Nicola Catania, ineleggibile secondo il tribunale di primo grado proprio per la sua carica di presidente dell’SRR. L’avvocato Alessandro Finazzo, difensore dell’ex sindaco di Custonaci e assessore provinciale Giuseppe Bica, ritiene però, come per altro espresso anche dal procuratore generale della corte d’appello, che la legge 9 del 2023 non riesca a superare la condizione di ineleggibilità di Catania. Inoltre l’ufficio legale dell’ARS ha prodotto, lo scorso mese di novembre, un dossier in cui si specifica che le novità in materia di rapporti fra Regione ed SRR e quindi in materia di conseguente ineleggibilità non possono essere regolamentati con una legge che abbia effetti retroattivi. Inoltre per modificare la materia, spiega sempre l’ufficio legale dell’ARS, sarebbe necessaria la cosiddetta procedura rinforzata cioè l’approvazione in aula con la maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea regionale siciliana. Insomma la battaglia fra Nicola Catania e Giuseppe Bica, il primo soltanto di recente transitato nel partito di destra e il secondo invece da sempre nei partiti della fiamma tricolore, dovrebbe concludersi il 22 marzo prossimo. Sarà la sentenza d’appello a confermare o ridisegnare la composizione del parlamento siciliano.