Agricoltura in crisi. Proteste e cortei esplodono in tutta la Sicilia

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Proteste e cortei con camion e trattori a Poggioreale, Ma si allarga a macchia d’olio la protesta degli agricoltori siciliani, Parte anche in Sicilia, dopo le grandi manifestazioni in Francia e Germania, la protesta del settore agricolo. Ieri un gruppo di agricoltori si è riunito in presidio, con i loro trattori, allo svincolo di Bolognetta, sullo scorrimento veloce Palermo-Agrigento. Proteste e corteo, come dicevamo, con i mezzi agricoli anche a Poggioreale. «Il settore agricolo – scrivono gli organizzatori della protesta – è in difficoltà ormai da anni e in Sicilia si scontra con problematiche specifiche come quella dell’emigrazione giovanile, che sta causando lo spopolamento di interi paesi e soprattutto la mancanza di lavoratori disponibili a portare avanti mestieri e tradizioni».

Nei campi la manodopera è ormai quasi tutta straniere, soprattutto extracomunitari, perché ormai i giovani vitano i lavori manuali ed è venuta meno la cultura del lavoro. Grande battage, come è giusto che sia sull’’Intelligenza artificiale. Ma questa non può sopperire ai lavori esclusivamente manuali. «Siamo stanchi dicono gli autori della protesta – di ricevere minori agevolazioni rispetto ad altre regioni italiane, di essere costretti a svendere le nostre terre, non avendo tutele da parte di nessun ente. Siamo i custodi della salute dei siciliani con i nostri prodotti genuini e ci prendiamo cura della nostra terra, coltivandola. Tutto questo lavoro e questo impegno non ci viene mai riconosciuto, e anzi siamo costretti a subire politiche nazionali ed europee che favoriscono l’importazione di prodotti non sani, come il grano canadese pieno di glifosato, a scapito dei nostri a km 0». Il bilancio per il settore agricolo in Sicilia è risultato negativo anche lo scorso anno: alluvioni, siccità, speculazioni delle grandi multinazionali, perdita di interi raccolti, prezzi dei prodotti agricoli che non consento neppure di riprendere le spese. Questi alcuni dei problemi evidenziati.

Nel frattempo, gli agricoltori si stanno organizzando nei gruppi social, che contano ormai migliaia di iscritti da tutta l’Isola e si prevedono ulteriori presìdi e blocchi stradali nelle prossime settimane.