Castelvetrano. Risarcimento per emotrasfuso morto nel 2017

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E’ morto nel 2007 a Palermo, all’età d 61 anni, dopo aver contratto l’epatite per le trasfusioni durante il ricovero all’Ospedale Civico. Nel 2018 i familiari vincono in Appello la causa di risarcimento: 765 mila euro. L’emotrasfusione praticata nel 1985 all’ammalato, un 61enne castelvetranese, aveva infatti avuto una lenta evoluzione sfociata, nel 2006, in cirrosi epatica ed altre patologie, compreso un epatocarcinoma. In questo secondo grado di giudizio, il ministero della Salute si era appellato alla prescrizione, ma i giudici hanno considerato tempestiva la richiesta di risarcimento degli eredi, avanzata nel 2009:  “… il decesso del congiunto emotrasfuso integra omicidio colposo, reato a prescrizione decennale (alla data del fatto)”. In primo grado al castelvetranese era stata riconosciuta soltanto l’invalidità temporanea e non anche il danno subito dal loro familiare nella sua accezione di danno biologico, morale ed esistenziale. Il ministero non ha poi fatto ricorso in Cassazione e la sentenza è passata quindi in giudicato divenendo definitiva Nello specifico, è stato riconosciuto alla moglie un risarcimento di 220 mila euro ed alle figlie uno di 200 mila euro ciascuna. Somme che, attualizzate alla data della sentenza con i relativi interessi legali, sono diventate rispettivamente 257mila euro e 234.mila. A tali cifre va ad aggiungersi un ulteriore importo di 39.489,30 a titolo di danno non patrimoniale in proporzione  alla durata di effettiva sopravvivenza dell’uomo castelvetranese rispetto all’aspettativa di vita. “E’ il giusto ristoro alla moglie e alle due figlie della vittima – ha commentato l’avvocato John Li Causi – Un percorso difficile contro il ministero della Salute che nel processo ha fatto quanto nelle sue possibilità per negare il risarcimento del danno alle mie clienti”.