Castellammare del Golfo, torna la revoca per il presidente del consiglio

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Tornano alla carica i consiglieri di opposizione e ripresentano la mozione di revoca al presidente del consiglio comunale di Castellammare del Golfo, Mimmo Bucca. Il testo originario, che fu discusso una prima volta in consiglio un mese fa e poi ritirato prima del voto, è stato integrato da un ulteriore atto di accusa nei confronti di Bucca. E’ quello relativo alla società Errequadro srl, con cui il presidente avrebbe avuto dei rapporti lavorativi e che gestisce per conto della Tonnara di Scopello il servizio di biglietteria per l’ingresso ai Faraglioni. Secondo i consiglieri comunali, che chiedono la testa del presidente oramai da tempo, questa sarebbe l’ulteriore prova che Bucca avrebbe degli interessi diretti con la Tonnara che è in contenzioso con il Comune in relazione proprio all’accesso al mare che per l’appunto è a pagamento, mentre il governo cittadino sta lavorando da tempo per renderlo pubblico gratuitamente seppur regolamentato. “La Errequadro – replica Bucca – non gestisce la Tonnara ma il servizio di biglietteria. Io ho avuto con questa società dei rapporti in qualità di tecnico da esterno. Stiamo parlando quindi del nulla, il Comune è in contenzioso con la Tonnara e non con la società”. Con questa salgono a 9 le violazioni e le contestazioni che sono riportate dall’opposizione nel documento di revoca: molte di queste ruotano attorno alla famosa vicenda del progetto di accesso libero all’Ex Tonnara di Scopello. Altra accusa forte dei consiglieri sarebbe quella che il presidente avrebbe tentato un abuso di potere nei confronti degli uffici ed in particolare del responsabile del III Settore Simone Cusumano. L’episodio contestato si sarebbe consumato quando Bucca si è presentato al Comune nella stanza di Cusumano con uno degli amministratori dell’ex Tonnara chiedendo l’accesso agli atti. Da qui ne è nata una querelle con il responsabile del III Settore che avrebbe relazionato sostenendo che il presidente avrebbe chiesto l’accesso agli atti senza averne fatto formale richiesta. Ricostruzione smentita da Bucca il quale disse che l’accesso agli atti era dovuto. “Il comportamento dell’attuale presidente del consiglio comunale – si legge nel documento di revoca – non è conforme ai compiti istituzionali, all’imparzialità della funzione e agli obblighi di garanzia dei diritti e delle prerogative dei componenti dell’assise civica”. Per far decadere dal suo incarico Bucca serviranno i due terzi dei voti dell’assise, vale a dire 14 voti sui 20 consiglieri dietro gli scranni. Ad oggi questi numeri non sembrano esserci: I 9 consiglieri che hanno firmato il documento dovranno cercare altri 5 franchi tiratori. “Attendo che la mozione di revoca sia trasformata in proposta di delibera con relativo parere da parte del responsabile del I Settore – precisa il presidente del consiglio -, dopodichè convocherò immediatamente il consiglio con all’ordine del giorno questo punto”.