Il progetto di realizzazione di un forno crematorio diventa la bomba che si innesca all’interno di una maggioranza dove in realtà sarebbe bastato appena un cerino per infiammarla. E così ieri sera il presidente del consiglio comunale, Mimmo Bucca (nella foto), ha detto addio alla coalizione che sostiene il sindaco Nicola Coppola. Bucca, rappresentante del movimento “Siamo Castellammare” che conta su un altro consigliere, Peppe Cruciata, e su un rappresentante in giunta, Antonio Mercadante, ha ufficialmente preso le distanze dicendosi “fuori dalla maggioranza”. Ora per Coppola la fine di questa legislatura rischia di diventare un incubo, con 10 consiglieri a sostegno e altrettanti all’opposizione. Oggetto della discordia questo tempio crematorio approvato dalla giunta che da tempo sta facendo discutere tantissimo in città e che ieri non è stato inserito nel piano triennale per la sua realizzazione: con un emendamento della quarta commissione, anche perchè l’amministrazione con Bucca fuoriuscito non aveva palesemente più i numeri, è stato infatti deciso di inserire come finanziabile soltanto il canile mentre il forno crematorio rimane fuori “in attesa di conoscere meglio il progetto e il suo impatto ambientale”. Il nocciolo della questione è stato proprio questo: “E’ inaccettabile che un sindaco di fronte a un progetto di questa portata – ha affermato Bucca – non abbia coinvolto minimamente la sua maggioranza e l’intero consiglio. La nostra è una città a vocazione turistica e ritengo fuori luogo che i nostri uffici lavorino su progetti del genere che di turistico non hanno nulla ma anzi rischiano di allontanare il turista stesso”. La paura è chiaramente soprattutto di impatto ambientale per i fumi immessi nell’aria e anche di tipo visivo. Il forno crematorio doveva essere realizzato interamente con un progetto di finanza di privati per un investimento di quasi 3 milioni di euro e sarebbe dovuto sorgere a nord del cimitero, a due passi da uno degli hotel più importanti della città. Per il Comune invece garantito un introito di 100 mila euro l’anno dal privato che gestirà il forno. Proprio per questo c’è stato il netto “no” dell’associazione Albergatori, che raggruppa l’80 per cento delle strutture ricettive castellammaresi, e anche della Pro Loco. Dal presidente del consiglio non sono state risparmiate critiche al primo cittadino ma anche all’assessore Mercadante: “Credo che avrebbe dovuto parlarne all’interno del gruppo – è la sua tesi – ma forse ha sottovalutato la questione”. Ora si apre un “conto” tutto interno a “Siamo Castellammare”: “La situazione è imbarazzante – aggiunge Bucca – ed è chiaro che dovrà essere presa una decisione. Ci riuniremo per capire il da farsi”. “Rispetto la sua scelta – replica il capogruppo Cruciata – ma proprio quando stavamo riuscendo ad ottenere qualche risultato non ritengo sia stato il momento giusto per mollare”. Non le manda a dire al presidente Bucca l’assessore Mercadante: “Mi pare pretestuoso addurre il suo addio alla maggioranza solo per questo episodio – rilancia –, sarebbe troppo riduttivo. Credo invece che si sia manifestato un addio che era annunciato per un malessere personale che per Bucca si è acuito nell’ultimo anno”. Forse non ha mai mandato giù la nomina proprio di Mercadante che sostanzialmente è stato indicato dal sindaco senza consultare il gruppo: “Vero che il primo cittadino mi ha chiamato personalmente – sostiene l’assessore – ma chiaramente poi la scelta è stata concertata con il gruppo”.