Caso chiuso. Non c’è alcun giallo dietro la morte di Vito Di Stefano, il ragazzo di Castellammare del Golfo morto dopo una caduta dal motorino avvenuta lo scorso 10 ottobre in contrada Cavaseno ad Alcamo, strada alle spalle dello stadio comunale “Lelio Catella”. Il cerchio proprio in queste ore è stato chiuso dai carabinieri della Compagnia di Alcamo che sono riusciti a rintracciare l’anziano automobilista che ha soccorso il 18enne quel maledetto pomeriggio di domenica e che lo portò in fin di vita all’ospedale “San Vito e Santo Spirito” di Alcamo. I militari hanno ascoltato l’uomo che ha in pratica confermato la versione data dal ragazzo che era in compagnia di Vito Di Stefano e che lo precedeva in sella ad un altro motorino. Con questa testimonianza raccolta, che confermerebbe per filo e per segno la versione del giovane che era con la vittima, si chiude così il cerchio attorno alla vicenda anche se ancora si è in attesa di sapere l’esito dell’autopsia che è stata effettuata sul corpo del ragazzo castellammarese. Solo tra due mesi l’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo depositerà la relazione ed allora si potrà davvero fare luce definitivamente sul caso. La procura di Trapani ha voluto vederci chiaro sino in fondo, considerando oltretutto che non vi erano testimoni sul luogo dell’incidente, se non solo il ragazzo che erano con Di Stefano ma che lo precedeva con il motorino e che quindi ha raccontato di aver sentito solo il tonfo. Proprio per questo il magistrato ha voluto far effettuare l’esame autoptico alla ricerca di eventuali discrasie rispetto al racconto del giovane che era in compagnia della vittima. Vito Di Stefano, secondo quanto ha raccontato ai carabinieri l’automobilista che lo ha soccorso, è stato ritrovato riverso per terra con il casco e il motorino accanto. Non appare neanche chiaro se il centauro indossasse il casco: è stato ritrovato nei pressi del luogo dell’incidente ma distante comunque dal giovane. Non ci sono segni di frenata o altro sull’asfalto, motivo per cui si è sempre ipotizzato che il giovane sia andato da solo a schiantarsi sul guard rail. La morte cerebrale del ragazzo, trasferito d’urgenza al Civico di Palermo, è stata dichiarata 48 ore dopo l’incidente. Venne operato d’urgenza per via di un esteso ematoma riportato alla testa: nonostante il lavoro dell’equipe medica non c’è stato nulla da fare per salvare la vita al giovane.