Castellammare del Golfo-Intercettazioni sul sindaco, chiesta audizione all’Antimafia

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Non si spengono i riflettori attorno al Comune di Castellammare del Golfo e in particolare sul sindaco Nicola Coppola dopo l’operazione antimafia “Cemento del golfo” dei giorni scorsi. Dopo avere subito gli attacchi del consiglio comunale, ora il primo cittadino si vede al centro di un’altra bufera e questa volta nei piani superiori della politica e delle istituzioni. Infatti riguardo alle intercettazioni telefoniche che coinvolgerebbero seppur indirettamente Coppola si chiede adesso un’audizione alla commissione regionale antimafia. A sollecitare la convocazione dell’organismo presieduto da Nello Musumeci è la deputata regionale alcamese Valentina Palmeri (nella foto) che ha chiesto di fissare con urgenza un’audizione in riferimento all’operazione “Cemento del golfo” e, nello specifico, rispetto alle intercettazioni che riguardano il sindaco: “Il consiglio comunale di Castellammare del Golfo – afferma la parlamentare – è stato protagonista nel 2006 di uno scioglimento per infiltrazioni mafiose, operato dal ministero dell’Interno. E’ nostro dovere, in qualità di rappresentanti dei cittadini siciliani, assicurare la verità quanto prima rispetto ai fatti legati alla recente operazione antimafia”. A finire in manette sono stati in 5 tra cui il capomafia di Castellammare del Golfo Mariano Saracino e l’imprenditore alcamese Vincenzo Artale. E’ emerso che Saracino, attraverso i suoi affiliati, imponeva alle imprese che erano impegnate in commesse pubbliche e private a Castellammare l’acquisto del calcestruzzo da Artale. L’ipotesi che sta circolando negli ambienti investigativi è quella di un possibile utilizzo di cemento depotenziato nelle opere pubbliche realizzate dalle imprese che hanno vinto i bandi e che si sono rifornite della materia prima per l’appunto proprio da Artale. Il sindaco è stato chiamato in ballo nelle intercettazioni tra due degli arrestati. Nelle conversazioni si paventa un presunto intervento risolutorio del sindaco riguardo alla concessione per la realizzazione di un deposito di carburante, finito sotto sequestro perchè considerato fittiziamente intestato a un prestanome ma riconducibile alla famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo e quindi a Saracino. Dal suo canto il primo cittadino ha sottolineato più volte la sua estraneità sostenendo di non avere mai fatto pressioni agli uffici comunali nè in questo caso nè mai in altri. Intanto la Palmeri vuole comunque vederci chiaro: “Gli interessi criminosi e mafiosi – aggiunge la parlamentare – rappresentano un cancro sempre più presente nelle trame istituzionali e della pubblica amministrazione. Chiediamo alla commissione preposta di intervenire per fare luce sui fatti e, quindi, chiediamo di sapere quali siano i futuri approfondimenti che la stessa intenda mettere in atto”.“Abbiamo già ampiamente dibattuto, dando chiare risposte alla città sul nostro operato, sia nelle sedi deputate, quali il consiglio comunale, che al di fuori – replichiano il sindaco Coppola e il presidente del consiglio comunale Domenico Bucca -. Collaboriamo per innalzare il livello di guardia, in commissione antimafia ed in qualsiasi altra sede. È nostro dovere, in quanto rappresentanti delle istituzioni, ed è rispettoso nei confronti della città e di tutti i concittadini onesti che rappresentiamo. Questa amministrazione e questo consiglio comunale – aggiungono sindaco e presidente – sono impermeabili a qualsiasi infiltrazione della criminalità organizzata. Siamo convinti che un’eventuale audizione in commissione antimafia possa rappresentare un ulteriore momento per mantenere alto il nostro livello di guardia”.