Ha un retrogusto amaro la lettera di commiato da sindaco di Castellammare del Golfo di Nicola Coppola (nella foto). La città ha bocciato il suo progetto politico dopo 5 anni di sindacatura, preferendogli un altro Nicola, Rizzo per l’appunto. Lo aveva sempre ribadito in campagna elettorale che aveva l’impressione che la città non avesse apprezzato il suo operato, sostenendo al contrario di avere raggiunto importanti obiettivi.
Le sue stesse sensazioni si sono alla fine avverate dai risultati delle urne nonostante la conquista di 2.338 preferenze, poco più di un centinaio in meno del neoeletto primo cittadino. La sua amarezza viene esternata in particolare in un passaggio di questa missiva: “I risultati raggiunti sono stati possibili – evidenzia Coppola – grazie all’impegno profuso dalla struttura comunale sempre pronta a dare il massimo, ricevendo spesso il minimo e qualche volta anche meno. Lascio il ruolo di sindaco, consapevole di dovermi considerare un privilegiato, avendo ricevuto tante volte il consenso elettorale, ma ancora di più la stima della città e l’onore di averla servita favorendo il suo cambiamento radicale”.
Forse avranno pesato in questa campagna elettorale due obiettivi non raggiunti: i famosi lavori bloccati al porto, solo di recente ripartiti anche se solo in parte; e poi il nuovo depuratore, per cui esistono da tempo i soldi già pronti del Cipe ma mai spesi sino ad oggi per una variante al progetto originario ed una serie infinita di “stop & go” di carattere tecnico e giudiziario. I più pessimisti sono convinti che il Comune rischi di perdere del tutto il finanziamento per il troppo tempo perso.
Nonostante ciò Coppola nel suo messaggio di addio mette avanti più gli aspetti positivi che negativi: “Grazie all’impegno di tanti siamo riusciti ad arrivare con eleganza alle persone che lo hanno apprezzato , e comunque di questo dobbiamo andare fieri – si legge -. E’ stato un momento bello ed esaltante, così come lo è stata l’esperienza di questi anni, condivisa con amministratori e consiglieri comunali”. Il primo cittadino uscente si considera “un privilegiato”, ricordando di essere stato spesso promosso dalla sua città.
Infatti era stato già sindaco, prima dell’ultimo quinquennio, dal marzo 1984 al giugno dell’anno successivo, e poi ancora dal dicembre del 1988 all’ottobre del 1991 sotto il vessillo dell’allora Democrazia Cristiana quando in quell’epoca a scegliere il primo cittadino era il consiglio comunale. Ora rientrerà in consiglio comunale, dove era già stato anche in passato, per effetto della nuova legge elettorale che permette al secondo candidato sindaco più votato di essere per l’appunto eletto consigliere: “Il mio impegno e quello dei miei amici che hanno condiviso il progetto – conclude la lettera – non verrà mai meno perché continuiamo a crederci e per questa città ci spenderemo a prescindere dal risultato elettorale che ci ha gratificato”.