Costa cara la nuova fonte di approvvigionamento idrico che ha appena attivato il Comune. Il pozzo di contrada Billiemi, da dove arriveranno all’incirca 12 litri di acqua al secondo nei prossimi giorni, peserà sulle casse comunali, e di conseguenza sulle spalle dei cittadini, ben 17 mila euro al mese, il che significa qualcosa come 208 mila euro in un anno. Soldi che finiscono nelle casse della Acqua Rakali Partinico società cooperativa arl, proprietaria del pozzo che garantisce l’erogazione di acqua adatta al consumo potabile. Tra qualche giorno, il tempo tecnico necessario per far arrivare l’acqua al serbatoio comunale del “Bottino”, la città potrà disporre di altri 12 litri che si andranno ad aggiungere ai circa 80-90 che provengono invece dalle sue sorgenti comunali di Mirto e Dammusi e dalla sorgente di Montescuro gestita da Siciliacque. Considerando l’approssimarsi dell’estate e l’assenza di piogge, cosa che ha già comportato un abbassamento delle falde delle due sorgenti di Mirto e Dammusi (oggi erogano all’incirca 25 litri di acqua al secondo, ndc), almeno nel periodo più caldo sicuramente si utilizzeranno tutte le fonti a disposizione per provare a garantire l’attuale turnazione a 4 giorni. Poi in caso di abbondanza, come accaduto tra febbraio, marzo e aprile scorsi per via delle copiose piogge che si verificarono, allora si potrà cominciare a pensare all’eventuale riduzione di portata da Montescuro la cui acqua viene pagata 69 centesimi al metro cubo più iva. Il pozzo di contrada Billiemi, che ricade in territorio compreso tra San Giuseppe Jato e Monreale, sarà possibile utilizzarlo in seguito alla sottoscrizione del contratto avvenuta nei giorni scorsi tra il Comune e la ditta privata che gestisce la risorsa idrica. Si materializza così il famoso avviso pubblico con cui il Comune chiedeva lo scorso anno la disponibilità di pozzi privati. Furono due per l’esattezza gli avvisi, uno per acqua potabile e l’altro per approvvigionamenti non potabili. A quest’ultimo non ha risposto nessuno, mentre al primo rispose per l’appunto solo la ditta di gestione del pozzo di contrada Billiemi. I turni di erogazione sono al momento fermi a 4 giorni, ad eccezione di quest’ultimo periodo di crisi causato da 4 contemporanee riparazioni alle condotte di Montescuro e da una riduzione di portata dalle sorgenti, che hanno fatto slittare di altri 2 giorni l’erogazione. Da non dimenticare però che a breve dovrebbero anche concludersi i lavori di efficientamento energetico sull’impianto della sorgente di Cannizzaro: entro un mese la consegna e la rimessa in funzione che andrebbe a garantire altri 25 litri di acqua al secondo. Diciamo che se non si verificheranno contrattempi e problematiche varie legate alla tenuta delle condotte in estate Alcamo potrebbe godere di un approvvigionamento idrico di 120-130 litri al secondo, cosa che fa pensare ad una stagione calda più serena rispetto a quelle degli ultimi anni. Rimanendo in tema di acqua si era anche parlato qualche mese fa dell’ipotesi di utilizzare un pozzo in un terreno confiscato all’imprenditore Vito Nicastri, spesso accostato alla mafia ma di recente “riabilitato” dalla Corte d’Appello che ha escluso “indizi di appartenenza con l’associazione mafiosa”. Ma di questa risorsa si sono perse le tracce.