Castellammare del Golfo, emergenza randagismo: Comune paga cifra da capogiro

0
569

L’emergenza randagismo costa un occhio della testa al Comune, e di conseguenza ai contribuenti castellammaresi. Sulla base dell’ultimo rendiconto emanato dal responsabile del V settore del Comune, Giuseppe Giordano, da luglio a dicembre scorsi sono stati spesi ben 94 mila euro per la gestione dei servizi di accalappiamento, ricovero, mantenimento e cura di ben 66 cani randagi rinvenuti nel territorio comunale.

Affidamento degli anomali che è stato fatto ad un rifugio sanitario nel palermitano. Con questi altri 66 cani in totale il Comune di Castellammare ha ricoverato in questa struttura 92 cani e ovviamente hanno un costo giornaliero per poterli mantenere. Non ci sono al momento alternative se non questa secondo quanto evidenzia la stessa funzionaria del Comune che ha curato l’istruttoria, Luisella Turano:

“Attualmente il Comune di Castellammare del Golfo – scrive – non dispone di canile o rifugio sanitario dove custodire i cani randagi catturati nel territorio”. Già da marzo a giugno scorsi il Comune alla stessa struttura privata aveva pagato altri 35 mila euro, poco invece nei primi due mesi. Cifra da capogiro per un municipio della grandezza e delle disponibilità economiche come Castellammare. In questo momento però c’è poco altro da fare se non semmai provare a trovare qualche altra ditta che magari faccia risparmiare qualcosina.

All’attuale rifugio del palermitano il Comune oramai si rivolge ininterrottamente per questo tipo di servizio dal marzo scorso quando gli fu fatto un affidamento diretto, facendo leva sull’articolo 16 del regolamento comunale per l’acquisizione di beni e servizi in economia. L’attuale sindaco Nicola Rizzo, in carica da 6 mesi, ha intenzione sotto questo aspetto di intervenire: “Stiamo predisponendo un bando di gara per l´affidamento e la gestione complessiva del servizio” ci preme a sottolineare.

Resta però di fondo il problema dell’assenza di adeguate infrastrutture. In ballo c’è ancora l’idea di realizzare a Castellammare un rifugio sanitario, iter partito dalla passata amministrazione guidata dal sindaco Nicola Coppola. E’ stato a suo tempo affidato l’incarico per effettuare un sondaggio geologico nel terreno in cui dovrebbe sorgere la struttura e ci sono state anche diverse conferenze di servizio.

Questo rifugio dovrebbe sorgere in contrada Balata Inici, in un terreno ampio di 58 mila metri quadrati distante 10 chilometri dal centro abitato. Iniziativa che mira al contrasto del fenomeno del randagismo e alla grave carenza in tutta la provincia trapanese di impianti in grado di accalappiare e curare gli animali randagi. L’obiettivo è quello di realizzare un rifugio molto ampio, con ben 200 posti.