Castellammare del Golfo-Distrugge la casa della cugina per l’eredità, arrestato

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Ha incendiato l’abitazione della cugina per ripicca. I recenti dissidi per motivi di eredità, per effetto del lascito di una zia, avevano innescato la sua furia distruttiva. Sul conto di Camillo Finazzo, castellammarese di 66 anni, si è arrivati ad indagare quasi per caso. Persino la sua vittima non nutriva sospetti sul suo conto. Solo l’intuito dei carabinieri della Compagnia di Alcamo, guidati dal capitano Savino Capodivento, è riuscito a fare luce su un incendio doloso che si è verificato in una villetta in contrada Ginisara a Castellammare del Golfo. Un episodio di una violenza inaudita che si è verificato nella notte tra il 3 e il 4 gennaio scorso, con l’immobile letteralmente sventrato dall’esplosione di una bombola a gas. Finazzo sarebbe stato incastrato dalle immagini della videosorveglianza della zona che sono state passate al setaccio dagli inquirenti. In pratica i carabinieri hanno notato dalle immagini visionate nel raggio di 15 chilometri proprio quella notte un Pick Up del cugino della proprietaria della villetta, per l’appunto di Camillo Finazzo: è stato notato prima dirigersi verso l’abitazione colpita dall’incendio e, particolare fondamentale, a bordo del cassone posteriore era stato visto un bidone dello stesso colore e della stessa forma di quello rinvenuto all’interno della casa durante il sopralluogo con all’interno la presenza di residui di liquido combustibile, serviti per l’appunto ad innescare l’esplosione e il conseguente incendio. Inoltre la stessa autovettura veniva inquadrata da altre telecamere in orari compatibili con il rientro presso la propria abitazione dopo aver innescato l’incendio senza questa volta il bidone a bordo. Appurato ciò gli investigatori approfondivano la questione inerente l’eredità scoprendo che già in passato vi erano state delle questioni analoghe tra la famiglia della vittima e quella del cugino e che di recente i rapporti si erano nuovamente incrinati a causa di una abitazione lasciata in eredità dalla zia e sul conto della quale la famiglia della stessa vittima aveva esercitato l’usucapione. Tutto questo clima e questo risentimento, secondo gli investigatori, ha fatto maturare il folle gesto. Considerati gli elementi probatori raccolti dai carabinieri la Procura ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Finazzo, di professione commerciante, con l’accusa di incendio doloso e violazione di domicilio. All’epoca dei fatti i carabinieri e i vigili del fuoco avevano constatato che l’immobile era stato totalmente danneggiato dal fuoco. Domate le fiamme da successivo sopralluogo era stato rilevato che per innescare l’incendio al centro del soggiorno era stata collocata una bombola di gas aperta che, a causa delle alte temperature, aveva generato una forte esplosione dilaniandosi in due parti ed un bidone in plastica con all’interno ancora dei residui di liquido combustibile. Inoltre un’altra bombola era stata collocata al di sopra del materasso della camera da letto e nelle due stanze erano state accatastate diverse suppellettili e mobili in legno per alimentare le fiamme. Oltretutto era stati notati segni di scasso all’esterno dell’immobile.