Castellammare del Golfo-Arrestato ladro seriale, svaligiò negozio di corso Garibaldi

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A distanza di 4 mesi e mezzo la polizia riesce a far luce su un furto in un’attività commerciale a Castellammare del Golfo. Attraverso una serie di riscontri investigativi è finito in manette un ladro seriale  che aveva agito in trasferta lo scorso 14 gennaio, giorno in cui venne “svaligiato” un noto negozio di animali del centro storico. A finire in manette Francesco Paolo Catanzaro, 37 anni, pluripregiudicato palermitano: per lui è arrivata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dopo i riscontri raccolti dal personale della Sezione Investigativa del Commissariato castellammarese. Proprio per la sua pericolosità sociale, considerati i suoi precedenti, è stato deciso dalla Procura di rinchiuderlo in carcere. L’episodio risale al 14 gennaio scorso quando si consuma per l’appunto un furto in un esercizio commerciale del centralissimo corso Garibaldi. Sul posto gli agenti constatavano la rottura della vetrina di un noto negozio di articoli per animali, spaccata verosimilmente con una mazza, verificando il furto di materiale vario, per un valore di circa mille e 600 euro. Le indagini successivamente condotte dalla Sezione Investigativa e di Polizia Scientifica consentivano di indirizzare i sospetti su un soggetto palermitano, Francesco Paolo Catanzaro. L’attenzione ricade su di lui anche per il suo spessore nell’ambito della microcriminalità: ha infatti numerosi precedenti per ricettazione, furto aggravato, porto abusivo di armi e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli. L’apporto info-investigativo fornito dal personale del Commissariato “Brancaccio” di Palermo, infine, consentiva di denunciare in prima battuta il 37enne alla Procura della Repubblica di Trapani con l’accusa di furto aggravato. Le particolari modalità del furto commesso “fuori sede”, in pieno giorno, in una zona centralissima di Castellammare, unite ai precedenti specifici del soggetto, hanno indotto i magistrati di Trapani a richiedere al gip l’emissione di una idonea misura cautelare in attesa del processo, anche per evitare il pericolo della reiterazione del reato. Un’istanza condivisa dal giudice per le indagini preliminari che ha quindi arrestato il pregiudicato e rinchiuso nel carcere “Pagliarelli” di Palermo.