Castellammare, comunità alloggio. Violenze su anziani, confermate tre condanne

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Le immagini terribili spesso raccontano di maltrattamenti ai quali vengono sottoposte persone indifese: In questo caso anziani ospiti in centri privati che dovrebbero garantire un’assistenza adeguata. Persone della terza età che nell’attuale società, dove si fa tutto di corsa,  figli e parenti non possono accudire. Un tempo gli anziani venivano amorevolmente assistiti dai figli nelle loro abitazioni. Oggi per tantissimi l’assistenza in case gestite da privati. Tutto naturalmente a pagamento. Dovrebbero essere centri modello per l’assistenza. E quando si scoprono, sevizie e maltrattamenti la mano della giustizia dovrebbe essere inflessibile. Applicare il massimo della pena e naturalmente portare in carcere i colpevoli. In Italia non esiste la certezza della pena e persone condannate dovrebbero scontare fino all’ultimo giorno. Invece spesso anche condannati per reati gravi dopo poco tempo lasciano le patrie galere.  Tre anni fa i carabinieri della compagnia di Alcamo,  assieme ai colleghi di Castellammare, scoprirono una comunità alloggio per anziani nella via Segesta dove sarebbero stati perpetrati maltrattamenti e altri tipi di violenze nei confronti di anziani. Le indagini partirono   dopo i sospetti di alcuni parenti degli anziani ospiti in quella casa che il gip “paragonò ad un lager”. Telecamere e cimici piazzate all’interno dell’immobile di via Segesta inchiodarono  gli imputati di fronte alle loro responsabilità. Ieri i giudici hanno in linea di massima confermato in appello la sentenza di primo grado. Sconto di pena solo per l’alcamese Antonietta Rizzo che ha avuto inflitti sette anni. Confermati sette anni di carcere per Antonietta Maria Bosco di Castellammare e nove anni per Matteo Cerni anche lui di Castellammare. I tre imputati sono stati condannati a risarcire le parti civili. Si sono costituiti il Comune e le associazioni “Codici” e “Difensio”. Rosanna Galatioto, gestore della Comunità alloggio a suo tempo scelse il rito abbreviato. E’ stata condannata a sei anni di reclusione, che sta scontando nel carcere di Catania. Appena uscita dovrà scontare tre anni di sorveglianza speciale.