Castellammare ancora senza bagnini. Servizio partito ovunque

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Negli  ultimi anni sono cresciuti notevolmente, a Castellammare del Golfo, i numeri relativi al flusso turistico, alle attività commerciali, alla vita notturna ed ai bagnanti. Cifre e successi che hanno fatto lievitare le ambizioni della cittadina che ha cominciato a puntare San Vito Lo Capo per ritagliarsi un ruolo di alternativa, forse anche qualcosa di più. Alcune pecche degli ultimi tempi, però, rischiano di ricacciare indietro ambizioni e presenze. Castellammare, ad esempio, è probabilmente l’unico comune del Golfo a non avere ancora avviato il servizio di salvataggio in mare tramite l’impiego di bagnini. Il servizio, importante e necessario per tutelare la sicurezza e la salute dei bagnanti, è invece già partito sia a Balestrate che ad Alcamo Marina. Castellammare è invece al palo e soltanto giovedì scorso ha pubblicato l’avviso di manifestazione d’interesse per lo svolgimento del servizio per la stagione balneare 2019. Entro domani mattina, alle ore 10, tramite pec o a mano le associazioni onlus interessate dovranno presentare le loro offerte. Vigilanza e salvataggio sulle spiagge libere partiranno così, bene che vada, dopo metà luglio o comunque dalla data, come si legge nell’avviso, che verrà concordata dal responsabile del terzo settore del Comune e che si aggiudicherà l’appalto.  L’importo ammonta a 39.900 euro per richieste alquanto esigenti: oltre infatti alle 5 postazioni, 3 alla spiaggia Playa e due a Guidaloca, l’avviso prevede anche  una postazione mobile con gommone e altri due bagnini per turni di 5 ore dal 27 luglio all’8 settembre e poi anche un servizio con ambulanza, in sosta a Guidaloca, nelle giornate festive e prefestive, dotata di defibrillatore semiautomatico. Nessuna postazione, invece, per Cala Mazzo di Sciacca dove manca il servizio da 5 stagioni e dove esiste un lido dotato di bagnino. In una risposta al consigliere comunale Nino Mistretta, dopo la tragica morte di un turista svedese, il sindaco di Castellammare si era impegnato a verificare le condizioni per ripristinare una postazione anche nella cala che sorge al confine con la Riserva dello Zingaro. Verifica che, ovviamente, ha dato esiti negativi. Rimane il grande ritardo con cui l’amministrazione comunale di una cittadina prettamente balneare, che in estate quadruplica le presenze, si è attivata per l’importante servizio di vigilanza  e salvataggio nelle spiagge libere. Non è certamente questo il modo giusto per scalare la classifica dei luoghi turistici e dei servizi ad essi collegati.