Casolare conteso a Cinisi. Chiesto rinvio a giudizio per figlio di “don Tano”

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Il pubblico ministero Matteo Delpini del Tribunale di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio per Leonardo Badalamenti, figlio del boss, don Tano. La proposta sarà discussa il 27 gennaio prossimo dinanzi al Gip, Samuele Corso. La vicenda riguarda il casolare rurale in contrada Uliveto, trasferito al patrimonio del comune di Cinisi, ma che dovrebbe essere restituito alla famiglia Badalamenti dopo la sentenza della Corte di assise di Palermo che ne ha revocato la confisca. I giudici avevano preso atto dell’errore che riguarda il fabbricato rurale e il terreno in contrada Uliveto. Una perizia, richiesta dagli avvocati Vito e Antonino Ganci che difendono Leonardo Badalamenti, rientrato anni fa in Italia dal Brasile con l’alias Carlos Massetti per andare a vivere a Castellammare del Golfo con l’anziana madre, aveva fatto emergere che si tratta di beni donati a don Tano Badalamenti, a titolo gratuito, dalla sorella Fara Maniaci nel 1977. Erano poi finiti prima sotto sequestro e quindi confiscati per un errore nella trascrizione della particella. Errore materiale, dunque, che è stato poi corretto.

Leonardo Badalamenti, alla luce della sentenza, si era presentato più volte al comune di Cinisi per avere restituito il bene. Non ottenne però risposte e così un giorno si recò in contrada Uliveto e sostituì le serrature della porta d’ingresso. Un atto contestato dal sindaco Giangiacomo Palazzolo che denunciò il figlio del vecchio boss. In quell’immobile nel frattempo erano stati realizzati lavori per la realizzazione del mercato ortofrutticolo comunale.  Leonardo Badalamenti è quindi accusato di avere occupato un edificio pubblico e, in modo arbitrario, di avere sostituito le serrature delle porte d’ingresso. L’uomo dovrà rispondere anche di calunnia per avere denunciato il sindaco di Cinisi per la mancata esecuzione dell’ordinanza della corte d’assise del 2 luglio 2020 che revocava la confisca del casolare. Badalamenti, secondo la procura di Trapani che ne ha adesso richiesto il rinvio a giudizio, era a conoscenza che l’immobile da molti anni fosse stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Cinisi e che l’amministrazione comunale avesse eseguito importanti lavori di ristrutturazione. La vicenda non è comunque ancora chiusa. Leonardo Badalamenti, alias Carlos Massetti, ha già presentato un precetto di rilascio al Tribunale civile.