Carenza idrica ad Alcamo, via vai di autobotti e, al ‘bottino’, trionfano i rifiuti e si lavano panni

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Alcamo sta soffrendo la sete. Come ogni estate, anzi ancor di più sia per la ridotta fornitura pervenuta nei serbatoi nelle ultime due settimane e sia per l’ondata di calore straordinario che ha portato la Sicilia a fare addirittura il record europeo “all time” delle temperature. I turno si sono dilatati a 5 o 6 giorni mentre in alcune zone si attende l’acqua da Mirko più tempo. É il caso delle contrade servite dalla conduttura ex EAS e verso le quali il comune di Alcamo ha provato, da alcuni mesi, a sostituirsi all’ente fallito.

Le autobotti hanno decuplicato il consueto lavoro e si sono anche notevolmente ampliati i tempi che gli automezzi devono attendere per potere caricare l’acqua nelle cisterne. In questi giorni, ai rubinetti del ‘bottino’, si è visto di tutto anche chi ha trasformato il sito in una lavanderia a cielo aperto per lavare i panni. Nelle case, d’altro canto, l’acqua non arriva.

Panni lavati e riempimento di bidoni, però, in uno stato di sporcizia e degrado davvero difficile da commentare. Lattine, bottiglie, rifiuti, sacchetti neri di immondizia. Il servizio di raccolta rifiuti, ad Alcamo, non sta certamente brillando ma far si che la spazzatura la faccia da padrona, fra i rubinetti dell’acqua potabile, non lascia spazio a commenti di sorta.