‘Caporalato’ nei campi fra Alcamo e Castellammare. I nomi degli indagati

0
104

Tra i lavoratori sottopagati e sottoposti a estenuanti turni di lavoro c’erano anche alcuni minori stranieri (vvoriani, gambiani, pakistani, egiziani) che si trovavano nelle strutture d’accoglienza di Alcamo. Sfruttati, però, altri stranieri ‘italianizzati’ e cioè che risiedono in città da tempo (tunisini, romeni e marocchini) e anche alcamesi. A capo dell’organizzazione che, fra il 2018 e il 2019, si occupava di ‘intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro’ c’era un giovane imprenditore agricolo alcamese, Nicolò Lo Ciacio, 33 anni, ritenuto dalla Procura promotore, costitutore ed organizzatore delle selezioni degli operai da impiegare sui campi.

L’indagine, scattata da una lettera-denuncia della responsabile di un centro per giovani migranti, ha avuto come apripista un ivoriano all’epoca dei fatti diciassettenne, che veniva portato in campagna dall’organizzazione che lo faceva lavorare dalle 9 alle 12 per zappare e tirare legna. Sono seguiti appostamenti e osservazioni nonché alcune intercettazioni telefoniche sulle utenze degli indagati e dei lavoratori sottopagati.

Le attività, coordinate dalla Procura di Trapani (procuratore aggiunto Maurizio Agnello, sostituto procuratore Francesca Urbani) e messe in atto dagli uomini della sezione investigativa del commissariato di Alcamo, ha coinvolto, oltre all’arrestato, altre dieci tra cui cinque ‘intermediari’ e altrettanti titolari di imprese agricole individuali. Tra questi ultimi anche Salvatore Mercadante, castellammarese, arrestato nel giugno scorso nel blitz antimafia ‘Cutrara’ dei carabinieri.

Indagati sono quindi Nicolò Lo Ciacio (arresti domiciliarsi sui quali il 29 si pronuncerà il Riesame), il padre Francesco, lo zio Girolamo Romeo, Giuseppe Calia, Vincenzo Coppola, Salvatore Gucciardo, Francesco e Nicolò Lo Ciacio, padre e figlio, Giuseppe Mistretta, Francesco Pirrone, Girolamo Romeo, Salvatore Cristina e Vincenzo Fundarò, tutti alcamesi. Indagato anche Salvatore Mercadanete di Castellammare del Golfo, attualmente recluso per altre vicende.