Cantieri di servizio, ecco le somme assegnate

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Boccata d’ossigeno per migliaia di disoccupati siciliani con il finanziamento dei cantieri di servizio. Sul sito istituzionale del dipartimento Lavoro è stato pubblicato l’elenco dei programmi di lavoro presentati dai comuni ammessi al finanziamento e il riparto delle somme disponibili, pubblicazione che segna l’avvio delle misure straordinarie e urgenti per mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale, deliberate dalla giunta regionale il 6 giugno 2013. Tutti i comuni dell’Isola potranno in tal modo attivare cantieri di servizi destinati a realizzare programmi di lavoro in cui utilizzare soggetti in possesso di un reddito insufficiente a garantire condizioni dignitose di vita”. Con un contributo mensile di 442,30 euro, più integrazioni per ogni familiare a carico, si tratta ovviamente di un piccolo ma significativo sostegno per circa 24 mila nuclei familiari, seppure per un tempo abbastanza limitato. Il criterio seguito dalla Regione per la ripartizione delle somme è quello della popolazione attiva: per i comuni con un numero inferiore a 2150 si è proceduto ad assegnare la cifra di € 26.000, che è pari al finanziamento medio di un cantiere di servizio costituito da 10 beneficiari. Per gli altri comuni si è ripartita la restante somma in base alla popolazione attiva. Queste nel dettaglio le somme assegnate nel trapanese: Trapani € 675.356,10; Alcamo € 441.979,26; Calatafimi-Segesta € 67.671,19; Castellammare del Golfo € 142.433,31; Custonaci € 52.591,96; Erice € 273.220,71; Favignana € 40.819,24; Gibellina € 41.589,79; Marsala € 782.422,49; Mazara del Vallo € 487.636,35; Paceco € 112.040,78; Partanna € 105.866,68. Ad Alcamo sono 13 i cantieri di lavoro per cui è stato chiesto il finanziamento e riguardano sia i servizi sociali che quelli Tecnici. I posti disponibili saranno assegnati: nella misura del 50% ai giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni; del 20% alla fascia compresa tra i 37 e i 50 anni; un ulteriore 20% agli ultracinquantenni; il 5% ai soggetti immigrati in possesso di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o per ricongiunzione familiare; un altro 5% ai soggetti portatori di handicap, riconosciuti dalla commissione sanitaria.