Calcio, muore a 82 anni Vittorio Morace. Il più ‘grande’ presidente del Trapani

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Mai più nessun presidente, molto probabilmente, riuscirà ad arrivare alle soglie della serie A come aveva fatto lui. Trapani e il calcio in generale piange la scomparsa di Vittorio Morace, quel ‘comandante’ napoletano ma innamoratosi del territorio trapanese, che dal 2005 al 2019 riuscì a conquistare, alla guida del club granata, ben tre promozioni portando il Trapani dall’Eccellenza alla Serie B, traguardo mai ottenuto prima, e sfiorando addirittura l’approdo in Serie A,. Una finale amarissima, con il Pescara, al termine di una lunga stagione 2015/16. Morace si è spento all’età di 82 anni, a Malaga, in Spagna, dove si era trasferito dal 2016. Quando intervistai Morace al termine di quella serata amara, quando il Trapani mancò il salto in serie B perdendo in maniera incredibile e con tanti veleni lo spareggio con il Lanciano,  lui ebbe a dire: “Sarà per il prossimo anno”.

E così davvero accadde. Questo era il comandante. Un vero condottiero, un rande imprenditore e un grandissimo presidente di calcio, il più grande della storia del Trapani. Basti guardare i risultati. Vittorio Morace, figlio di un avvocato napoletano, si era diplomato capitano di lungo corso al Nautico di Napoli e proprio in quella città aveva intrapreso l’attività di piccolo armatore di navi da carico. Nel 1993 la svolta con la nascita della compagnia di navigazione “Ustica Lines”. Vittorio Morace sceglie come base Trapani e lì comincia l’attività di trasporti veloci, tramite aliscafi, sulle rotte “Napoli – Ustica – Favignana – Trapani” e “Trapani – Pantelleria – Tunisia”.

Oggi la società, che si chiama Liberty Lines, ha oltre 400 dipendenti. A Trapani l’imprenditore realizza anche l’unico cantiere da Roma in giù che si occupa di cantieristica per navi veloci. Proprio in quel cantiere, nel 2016, nasce l’aliscafo più grande del mondo, unico esemplare di Super Admiral 350 costruito nella storia. Nel febbraio del 2018 la pagina più amara per la vita del presidentissimo. Gli vennero sequestrati beni per 10 milioni di euro, incluso il 97,17% della Liberty Lines, a seguito dell’inchiesta Mare Monstrum, che lo vide coinvolto assieme al figlio Ettore. Nel dicembre 2019 venne però prosciolto “in relazione alla malattia che lo aveva colpito”. Vicenda giudiziaria a parte, se ne va, ad 82 anni, un grande, un numero uno, sia nell’imprenditoria che nel calcio.