Calcio dilettantistico, impossibile ripartire ma Lega e FIGC cincischiano. Lettera delle società

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Sembra impossibile che il calcio dilettantistico regionale, dall’Eccellenza in giù, possa ripartire ma il presidente Santino Lo Presti ancora non ha disposto la conclusione anticipata di tutti i campionati dilettantistici come già fatto da pallacanestro, pallavolo, rugby e pallamano. Attende infatti cosa disporranno Roma e i vertici nazionali della FIGC. Da quello che però ormai è quasi scontato, quasi la totalità delle 28 società che prendono parte all’Eccellenza e le altre delle categorie minori, non potrà sopportare i costi necessari ad effettuare tamponi e altre analisi a giocatori e staff. Una ripresa del calcio giocato, che avverrà infatti soltanto dopo che tutti si saranno sottoposti a tamponi nel giro di 4-5 giorni e a test sierologici continui, mai potrà essere nella disponibilità economica dei clubs dilettantistici.

Molto più probabile per la Serie A in primis e a seguire per la Serie B, campionato che vede in lizza anche il Trapani alla ricerca di una difficile salvezza. Nessuna possibilità, a lume di logica, per il mondo pedatorio dilettantistico. Queste ultime società, non soltanto quelle di serie D ma soprattutto quelle che disputano campionati regionali come l’Alcamo, il Castellammare, il Dattilo e il Mazara, mai e poi mai potranno rispettare, nemmeno in minima parte, quanto richiesto dalle autorità sanitarie per ripartire con allenamenti e campionati.

Molti presidenti delle squadre di Eccellenza si sono riuniti per proporre definitivamente lo stop al campionato 2019/2020. Gli esponenti delle società del girone B hanno scritto anche una lettera aperta per dire: “Abbiamo a cuore questo sport, abbiamo a cuore i nostri ragazzi, abbiamo a cuore il futuro delle nostre piccole società sportive, ma soprattutto abbiamo a cuore oltre alla nostra e quella di familiari ed amici, la salute dei nostri tesserati, dei nostri tifosi e di tutti coloro che seguono ed amano il nostro piccolo-grande mondo del calcio dilettantistico. I campionati regionali dilettantistici non possono dare garanzie di sicurezza sanitaria perché non hanno a  disposizione le attrezzature e le persone per poter garantire ai  tesserati l’assenza di contagio. Finire una stagione che potrebbe protrarsi fino a chissà quando, – concludono i presidente delle squadre di Eccellenza – potrebbe significare, anche e inevitabilmente, sottrarre al futuro preziose e residue risorse, umane ed economiche”.

A questo punto, a metà aprile, non si capisce ancora cosa aspetti la Lega Nazionale Dilettanti a dichiarare terminati tutti i tornei. Il presidente della lega Sicula, Lo Presti, aveva dichiarato che dopo Pasqua sarebbe arrivata una decisione. Ma finora l’unica pervenuta è quella di decidere di non decidere.