Calatafimi, scampato pericolo. Donatori sangue tutti negativi, anche un alcamese

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C’è anche un giovane alcamese fra le 26 persone sottoposte già a tampone, risultato negativo, e sottoposte a isolamento domiciliare di 14 giorni dopo aver donato il sangue il 5 aprile scorso, in occasione di un appuntamento organizzato dallì’AVIS a Calatafimi. L’allarme era scattato alcuni giorni dopo, quando l’infermiere inviato nella cittadina calatafimese dalla segreteria provinciale dell’associazione volontari del sangue, un salemitano che lavora all’ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano, era risultato positivo al covid-19.

I successivi 26 tamponi praticati a 23 donatori, tra cui anche il giovane alcamese, e a tre volontari dell’AVIS locale, sono risultati tutti quanti negativi. Era stato il sindaco di Calatafimi, Nino Accardo, a contattare tutti telefonicamente non appena saputo della positività dell’infermiere che aveva effettuato i prelievi del sangue da donare. Il primo cittadino ha comunicato che il giorno di pasquetta, lunedì scorso, si sarebbe dovuti recare in un luogo appartato della cittadina dove, senza scendere dalle loro autovetture, avrebbero subito il prelievo rino-faringeo. Tutti hanno risposto all’appello e l’ASP, nel giro di appena 24 ore ha consegnato i referti delle 26 negatività.

Il caso, ovviamente, aveva sollevato preoccupazioni e anche un po’ di panico. Si temeva che proprio a Calatafimi, centro non ancora raggiunto dal terribile virus, si fosse creato un pericoloso focolaio, fra l’altro proprio per l’amore verso il prossimo di chi aveva voluto donare il sangue, gesto di grande solidarietà e molto importante soprattutto in questo periodo di estrema emergenza sanitaria.

I 26 quarantenati termineranno il loro isolamento lunedì prossimo, dopo 14 giorni dal contatto avuto con l’infermiere inviato dall’AVIS e poi risultato positivo al nuovo coronavirus. L’ASP ha chiesto che tutti quanti rimangano a disposizione per effettuare eventualmente altri tamponi qualora qualcuno accusasse sintomi particolari. I vertici sanitari, però, potrebbero decidere di soprassedere in quanto nessuna delle 26 persone coinvolte nella donazione di sangue del 5 aprile scorso, ha segnalato l’evidenziarsi di preoccupanti sintomatologie. Stanno tutti bene. La cittadinanza calatafimese può quindi tirare un grossissimo sospiro di sollievo.