Calatubo, castello al buio da 7 anni. Mai ripristinati i cavi rubati e disatteso il ‘bilancio partecipato’

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L’antica roccaforte, che si erge al confine fra i territori di Alcamo e Balestrate, da tempo sta cadendo a pezzi nonostante il grandissimo impegno e gli interventi volontari dell’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo”. Per ristrutturarla interamente e renderla fruibile ai visitatori necessitano somme ingentissime. Almeno un’illuminazione con faretti, però, potrebbe essere installata con piccole somme. Le luci esistevano ed erano funzionanti fino al 2013 quando poi si spensero, per un furto dei lunghi cavi di rame che trasportano l’energia elettrica,e mai più si riaccesero.

Da allora nessuna iniziativa da parte dell’amministrazione comunale per un castello che poi riuscì anche ad ottenere tantissimi consensi nel concorso “I Luoghi del Cuore” del Fai. Anzi in sette anni sono arrivate un paio di novità ma entrambe poco chiare o addirittura misteriose.  La prima risale alla gestione commissariale del comune di Alcamo sotto la guida di Giovanni Arnone. Il commissario aveva approvato una delibera con cui destinava interamente al Castello di Calatubo i fondi del 5 per mille che i contribuenti avessero via via assegnato al comune di Alcamo. La somma poi, in tre anni, arrivò a quasi 20.000 euro ma il percorso indicato da Arnone si rivelò poi impraticabile. Non esiste infatti una scappatoia, a norma di legge, per impiegare le somme del 5 x mille in altri ambiti se non in quelli dei servizi sociali. Un errore quindi di valutazione da parte del commissario comunale dell’epoca. Nessun rappresentante del Comune di Alcamo, assessori o sindaco o dirigenti, si è preso la briga di comunicarlo all’associazione ‘Salviamo il castello di Calatubo’ che ancora attende l’impiego di quel denaro.

L’altro aspetto è ancora più misterioso. Nel bilancio partecipato di tre anni fa la stessa associazione presentò un progetto di 12.600 euro per acquistare i cavi in rame, necessari a portare l’elettricità fino alla roccaforte, e finalmente illuminare, dopo sette anni, l’antico maniero. La proposta venne votata favorevolmente dagli alcamesi, venne inserita nel bilancio comunale ma mai i cavi vennero acquistati. Il comune di Alcamo procedette invece a comprare alcuni faretti che stanno ancora ben conservati nei depositi. Niente posa dei cavi e niente installazione dei fari illuminanti. L’unica certezza è che il castello di Calatubo rimane ancora al buio.

La speranza è adesso il progetto da circa 350.000 euro che il “Gal Golfi di Castellammare e di Carini” ha approvato e avrebbe già finanziato. Alcuni mesi fa ne parlarono con soddisfazione alcuni assessori delle giunta Surdi nell’ambito di un comunicato-stampa.L’intervento prevede il ripristino pressoché totale della prima coorte, quella all’ingresso, rendendola fruibile per le visite dei turisti, attraverso anche la posa di alcune passerelle. Si tratta del primo stralcio di un più ampio progetto di restauro e rifunzionalizzazione del castello di Calatubo che, per essere poi completato, necessiterebbe  ancora di altre centinaia di migliaiia di euro.