Calatafimi-Topi d’appartamento segnalati da un cittadino: arrestati

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Un cittadino si accorge della presenza di alcuni ladri all’interno di un’abitazione a Calatafimi e denuncia tutto ai carabinieri contattati telefonicamente al 112. Una collaborazione preziosa che è servita non solo a sventare l’imponente furto, dal momento che i topi d’appartamento stavano praticamente svaligiando persino dei mobili la stessa abitazione, ma anche ad assicurare i due malviventi alla giustizia. Un esempio civico che spezza in questo modo l’idea dell’immaginario collettivo che spesso vede additare i siciliani come omertosi. Un alto senso civico che però non sarà per nulla piaciuto ai due ladri colti in flagrante e per questo arrestati dai carabinieri della Compagnia di Alcamo, guidati dal capitano Giulio Pisani. A finire in manette due pregiudicati di Calatafimi, Giuseppe Vattiata di 34 anni, attualmente oltretutto sottoposto all’obbligo di dimora, e Salvatore Fiorello di 58 anni. Per loro l’accusa è di furto in abitazione e violenza sulle cose. L’operazione è scattata ieri pomeriggio intorno alle 17,30 quando un cittadino per l’appunto nota qualcosa di sospetto in un’abitazione. Non esita un momento nel contattare i carabinieri i quali in pochi istanti sono giunti sul posto. La scena che si presenta agli occhi dei militari dell’Arma non lascia scampo ad altre interpretazioni se non che si sono ritrovati davanti a due topi di appartamento. Colti con le mani nel sacco i due stavano utilizzando una moto Ape per caricarsi tutte le suppellettili dell’appartamento. Sopra il mezzo i carabinieri hanno rinvenuto varie componenti di una cucina, alcune stoviglie e diversi set di posate e utensili per la casa. Vattiata e Fiorello in pratica si stavano approfittando dell’assenza prolungata dei proprietari di casa che, secondo quanto accertato dai carabinieri, si trovano al momento all’estero per motivi di lavoro. I carabinieri nel corso del sopralluogo hanno ricostruito i fatti accertando che i due si erano intrufolati scardinando un infisso. Per loro sono scattati gli arresti domiciliari: processati per direttissima l’autorità giudiziaria ha confermato la misura e disposto l’uso del braccialetto elettronico per entrambi.