Calatafimi-Incendio su Monte Pispisa, divorati ettari di bosco

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Devastante incendio su Monte Pispisa a Calatafimi, nei pressi del parco archeologico. Le fiamme hanno cominciato a imperversare da ieri, intorno alle 23, ed ancora questa mattina sono stati spenti gli ultimi focolai. Oltre 12 ore terribili per vigili del fuoco e forestale che hanno avuto vita difficile anche per la zona impervia da potere raggiungere con i necessari mezzi di soccorso. Le altissime lingue di fuoco hanno bruciato diversi ettari di macchia mediterranea e bosco: ancora in via di quantificazione l’esatto numero del territorio aggredito dal rogo. Per avere ragione del fuoco è stato necessario l’impiego di ben tre squadre di vigili del fuoco, tra cui quella del distaccamento di Alcamo, della forestale e di alcuni canadair che si sono rivelati preziosissimi per raggiungere dall’alto le zone dove per l’appunto non i mezzi di soccorso era impossibile potere transitare. Le difficoltà di accesso sono dovute al fatto che monte Pispisa è una zona particolarmente fitta di vegetazione: costituisce la cima più alta, a 514 metri, dell’insieme di alture che comprende l’importante area archeologica di Segesta. Monte Pispisa è conosciuto infatti soprattutto dagli amanti del trekking che sono a piedi e con apposite attrezzature possono attraversare. La zona è molto ricca di pini e lembi di macchia mediterranea. Il lavoro dei mezzi di soccorso è stato particolarmente importante perché si è anzitutto intervenuti per circoscrivere le fiamme ed evitare che potessero raggiungere il parco di archeologico di Segesta, al momento ancora molto frequentato da turisti. Non è stato necessario procedere ad alcuna evacuazione, nonostante la presenza di qualche casolare di campagna ed anche di qualche attività di ristorazione. Fortunatamente i dispositivi dei mezzi di soccorso hanno funzionato perfettamente ed hanno permesso di preservare dal fuoco le aree sensibili. I pompieri e la forestale hanno lavorato da terra riuscendo a garantire la massima sicurezza nonostante le oggettive difficoltà. Il fuoco oltretutto era alimentato dal forte vento di scirocco che soffia incessantemente da ieri sera. Anche oggi si registra vento di scirocco, motivo per cui la zona del Golfo di Castellammare continua ad essere a forte rischio. Proprio per questo motivo la Riserva dello Zingaro rimarrà chiusa per tutta la giornata di oggi: nel contempo sono stati potenziati i controlli lungo tutta l’area.