Buio pesto in molte zone di Alcamo, riparazioni difficili. Manca mappatura dei pozzetti

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Qualcuno sui social ironizza che il comune di Alcamo voglia incentivare le cene romantiche a lume di candela. Altri sostengono invece che siano le prove generali per un’eventuale drastica riduzione dei consumi elettrice causata dal caro-bollette. Ovviamente non si tratta né dell’uno e né dell’altro caso ma ad Alcamo la situazione non migliora. Anzi alle solite zone quasi sempre al buio se ne sono aggiunte altre. Da quattro giorni, ad esempio, è buio pesto anche nel corso San Francesco di Paola, strada centralissima e che conduce all’ospedale San Vito e Santo Spirito.

Spesso e volentieri restano senza illuminazione anche zona Gammara, via San Leonardo, contrada Sasi. Buio a intermittenza anche in buona parte dell’ex villaggio regionale dove la rete elettrica pubblica è totalmente ammalorata e necessiterebbe di una completa sostituzione. Poi ci sono le zone storicamente al buio come piazza Bagolino e la vasta area della zona ovest del corso dei Mille. L’impresa Castrogiovanni che si è aggiudicata l’accordo-quadro sta attivando, d’intesa con il comune, una seconda squadra.

Una si occuperà soltanto della sostituzione delle lampade fulminate o rotte e l’altra di individuare la localizzazione dei corto circuiti che causano lo spegnimento degli impianti di illuminazione pubblica. Un compito, quest’ultimo, non molto semplice soprattutto per come, a suo tempo, venne realizzata la rete elettrica. Gli interruttori, infatti, servono aree grandissime. Qualora se ne stacchi uno diventa così molto difficile capire dove sia il guasto.

Inoltre l’ufficio tecnico del comune di Alcamo, e questa sembra una barzelletta, non ha una mappatura dei pozzetti, vale a dire degli accessi alla rete elettrica necessari ad effettuare riparazioni e ripristini. Fra l’altro molti di tali pozzetti nel corso degli anni sono stati ricoperti dalla pavimentazione in asfalto. Come dire che la ditta aggiudicataria dell’accordo-quadro deve impegnarsi quotidianamente in una sorta di caccia al tesoro. Anzi, per essere più precisi, di caccia al pozzetto. Ironia a parte di questi tempi lasciare zone cittadine completamente al buio, potrebbe rappresentare un attentato alla sicurezza e alla pubblica incolumità.