Brevi riflessioni su una Pasqua in solitudine

0
88

Piazza San Pietro vuota. Il rito della Resurrezione con i soli celebranti della funzione religiosa, presieduta dal Papa. Il vuoto ovvero la tragica metafora dei tempi drammatici e straordinari della pandemia del Covid 19, che continua a mietere vittime per la facilità del contagio che viene trasmesso con il primo vagito di quando si viene al mondo. Cioè il respiro. Migliaia di vittime. Milioni di contagiati. Ma le cifre vanno prese col beneficio di inventario e dagli scienziati sono ritenute sottostimate rispetto alla globalità della pandemia. In Italia i deceduti sfiorano le 20 mila unità. E il dato di ieri di contagiati è in crescita in Lombardia poiché si fanno più tamponi. L’età media dei deceduti è di 74 anni. In pratica sta scomparendo una generazione di persone, molte delle quali, da bambini, hanno sofferto a causa della seconda guerra mondiale. Persone che hanno contribuito alla rinascita dell’Italia. Ai deceduti il primo pensiero. E tra costoro un alto numero di operatori sanitari, che, pur senza adeguate protezioni, hanno lavorato e lavorano giorno e notte.
Grazie.

Ai ricoverati l’augurio che possano presto guarire. La diffusione del virus, non attenzionato subito dal governo cinese, è stata molto facile. La sera uno si trova, in Cina, per vari motivi, e la mattina seguente è a Roma, New York, a Londra a Parigi. Oggi gli Stati sono facilmente collegati e facilmente si diffondono i virus. E rimane inascoltato l’appello degli scienziati sui pericoli provocati dai cambiamenti climatici che possono far esplodere malattie. La tragicità del momento storico che stiamo vivendo deve indurre i governi a mettere a punto piani e studi scientifici per non farsi trovare impreparati come è accaduto oggi. Puntare sulla sanità è un dovere verso i cittadini, invece in Italia da 10 anni si fanno solo tagli, che agevolano le strutture e cliniche private. Un altro grave pericolo quello dei gruppi finanziari di potere e politici che sfruttano il virus per cercare di dividere gli Stati, mentre c’è bisogno di uno sforzo comune per sconfiggere un nemico comune. Da soli non si va da nessuna parte nonostante le esternazioni gratuite e false dei sovranisti. Non alle censure dei medici, che dicono la verità sulla malattia come accade in Cina, Turchia, Stati Uniti e l’elenco potrebbe continuare. La gravità di questa crisi mette a dura prova le relazioni politiche e sociali. L’unica salvezza resta il vaccino. E quindi bisogna osservare certe regole come il distanziamento sociale o lavarsi spesso le mani, per cercare di evitare il contagio.Tutto dopo non sarà più come prima e per risollevarsi economicamente passeranno anni e anni. Difendere la democrazia e i principi della Costituzione è oggi molto più importante. In questo giorno di una Pasqua, destinata ad essere oggetto di studio nei libri di storia, un grazie particolare alla Chiesa, a tutti gli operatori sanitari, alle forze dell’ordine, alle associazioni di volontariato, a coloro che in silenzio e, senza passerelle mediatiche, aiutano il prossimo. Un grazie agli edicolanti che consentono l’acquisto di giornali e altro. Un grazie alle farmacie, agli autotrasportatori, agli operatori dei supermercati, agli operatori della filiera alimentare sia essa agricola che altro. I club service. Un grazie a tutti coloro i quali garantiscono gli approvvigionamenti alimentari. Un grazie a tutti coloro che svolgono qualsiasi tipo lavoro per alleviare gli attuali disagi. Restare a casa è importantissimo ed è un comportamento criminale riunirsi oggi che si festeggia la Pasqua o organizzare “tavuliddi” per pasquetta. Ci sarà tempo di festeggiare quando sarà superata questa emergenza planetaria i cui tempi appaiono molto lunghi. “Io resto a casa”. Serena Pasqua a tutti.