Tornano a Borgetto le mense di San Giuseppe, la tradizionale manifestazione folcloristico-religiosa, entrata a far parte, a buon diritto, dell’itinerario turistico siciliano. Grande fermento in paese per la festa, che toccherà il culmine domani con la suggestiva recita delle parti e la processione in onore del santo.
Ancora oggi è la cosiddetta “promisione” (promessa) il motivo fondamentale che spinge le famiglie a continuare nell’atavico allestimento di splendidi altari, curati nei minimi particolari. Scopo principale è quello caritatevole le verso famiglie povere affinché non manchi mai loro il pane. Tradizione vuole che s’invitino alla mensa tre bambini poveri, che rievocano le figure di Gesù, Giuseppe e Maria in fuga dall’Egitto, ai quali viene servito il pranzo, tra canti e filastrocche dialettali.
Il ringraziamento al Santo Giuseppe, per grazia ricevuta, avviene sotto forma di provviste alimentari e tutto quanto può essere utile ai tre bambini poveri che rappresentano la Sacra Famiglia. I preparativi iniziano mesi e mesi prima della festa, impegnando soprattutto le donne, che aiutate dai parenti, destinano una stanza della loro casa affinché si possa impostare l’altare con la mensa, che possono essere visitate da gente che viene da fuori, a cui vengono offerti pezzi di pane fatto in casa con olive.
Oggi a Borgetto, anche le nuove generazioni hanno scelto di seguire l’esempio di genitori e nonni, cimentandosi nella realizzazione delle mense: c’è infatti la mensa dei giovani, ma anche quella della Confraternita di San Giuseppe, della Congregazione Maria SS. del Romitello, e anche quella dell’associazione “Borgetto noi lo vorremmo così”, nella lucida consapevolezza dell’importanza che il rito non vada perso, ma anzi, rinvigorito e tramandato.
È emozionante ammirare gli altari, dove il pane occupa un significato assai importante: simbolo fondamentale del lavoro umile del santo, è preparato in diverse forme. Apparecchiata al centro della stanza, con la tovaglia più bella, la tavola per i tre bambini, dove risaltano tre mezze arance tagliate a stella e tre pani – di formato ridotto rispetto alle grandi forme poste sull’altare – il vino e l’acqua.
Ad aprire idealmente la festa, la presentazione, ieri, presso la biblioteca comunale, del volume edito dal GAL Golfo di Castellammare, “Ite ad Ioseph. Santo tra Storia, Fede e Folklore”, curato dalla giornalista Francesca Davì. Oggi in programma la visita guidata agli altari di San Giuseppe a cura della Pro Loco di Borgetto, con partenza da piazza Umberto I. Una folla enorme annualmente invade le strade del piccolo comune per visitare le “cene di San Giuseppe” distribuite in varie case; i visitatori e i curiosi provengono da ogni parte della Sicilia e, talvolta, persino gli emigrati approfittano per rientrare e rivedere le mense.
Domani il clou: a mezzogiorno la “recita delle parti” in siciliano antico, mentre alle 19:30 partirà la processione con il simulacro del santo che si snoderà per le vie della piccola cittadina. Infine, alle 22:00, i giochi pirotecnici.