Borgetto: sequestrato allevamento abusivo

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Un enorme allevamento di bovini senza controllo, senza certificazione, potenzialmente un pericolo per la salute dei consumatori. Ad essere stato scoperto dai Nas di Palermo nel territorio di Borgetto: in tutto ben 70 capi. L’allevamento abusivo è stato individuato dal nucleo antisofisticazione in collaborazione con i carabinieri di della Compagnia di Partinico e con il supporto del personale specializzato della locale Azienda Sanitaria Provinciale. E’ scattato il consequenziale provvedimento di sequestro degli animali che, secondo quanto è stato appurato, erano detenuti allo stato brado. L’operazione, effettuata in un’area geografica particolarmente impervia, ha richiesto il necessario intervento dei Carabinieri del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo che ha consentito di individuare, dall’alto, i numerosi capi di bestiame che lasciati liberi sul territorio, al fine di sottrarli ai controlli ufficiali, avrebbero costituito un potenziale pericolo per la salute dei consumatori qualora immessi nel mercato prima dei necessari e previsti controlli veterinari. L’intervento congiunto ha permesso di risalire ad un allevatore di Borgetto, al quale sono state contestate sanzioni amministrative per un ammontare di circa 55 mila euro, e di accertare che alcuni capi fossero completamente sprovvisti di marchi auricolari e mai controllati ed altri fossero alternativamente identificabili con marchio o bolo endoruminale, cioè vale a dire senza il sistema di identificazione degli ovini stessi. L’intero allevamento è stato sottoposto a vincolo sanitario al fine di consentire le importanti operazioni di profilassi da parte dei veterinari dell’Asp. L’operazione prende essenzialmente spunto da un controllo a tappeto in tutto il territorio per via dell’emergenza blue tongue che si è allargata a macchia d’olio. Proprio nella vicina Borgetto, a Partinico, sono stati scoperti una decina di ovini infetti in cinque distinti allevamenti. La presenza di allevamenti abusivi può sicuramente portare ad un grado elevatissimo di infezione che potrebbe anche sfuggire al controllo delle autorità sanitarie, con conseguenze devastanti per il settore della macellazione. Infatti, anche se questo virus non è pericoloso per l’uomo, può invece svilupparsi velocemente con enormi danni sugli allevamenti e quindi anche dal punto di vista economico per il comparto zootecnico. Nona  caso è stata istituita l’unità di crisi per contrastare la Blue Tongue in Sicilia. La decisione è arrivata nel corso di una recente riunione all’assessorato regionale della Salute per impedire la diffusione del virus veicolato da moscerini ematofagi del genere Culicoides che può provocare la morte dei piccoli ruminanti. L’area considerata potenzialmente a rischio ha un’estensione di 20 chilometri ed è situata tra le provincie di Palermo e Trapani.