Bombe d’acqua e trombe d’aria, danni in Sicilia occidentale. Paura tra i cittadini

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Ora si fa la conta dei danni per il  violentissimo nubifragio che si è abbattuto ieri in Sicilia occidentale e in particolare su diverse città del palermitano, trapanese e agrigentino. Negozi e abitazioni allagate, strade trasformate in fiumi che trascinano di tutto. L’acqua è entrata allagandolo il pronto soccorso dell’ospedale di Mazara. Trombe d’aria e bombe d’acqua. Sono scene sempre più frequenti e alle quali dobbiamo purtroppo abituarci a causa dei cambiamenti climatici. Trapani che stava facendo un bilancio dell’alluvione di lunedì, ieri dopo trenta minuti d’acqua sio è ritrovata allagata. A Mazara notevoli danni e scene di disperazione per la bomba d’acqua che si è abbattuta in città, distruggendo negozi e tanto altro.

Scene apocalittiche anche a Castelvetrano. Il preludio alla bomba d’acqua si è avuto a Triscina nel primo pomeriggio di ieri. Una tromba d’aria ha devastato la località balneare.  Il violento vortice, creatosi in mare, ha toccato terra, sbriciolando un muro di recinzione, pali dell’illuminazione pubblica e sradicando alberi. Il maltempo ha riguardato tutta la Sicilia occidentale. provocando notevoli danni a Corleone, Contessa Entellina, Santa Margherita Belice, Sambuca di Sicilia e Poggioreale. Un autobus delle autolinee Gallo-Sais, che copre il tragitto Palermo-Sciacca, si è ribaltato lungo la statale 624, tra Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia. Ci sono stati diversi feriti.

E a decorrere dalle ore 19 di ieri e per i successivi novanta giorni è vietata la circolazione a tutte le categorie di veicoli e ai pedoni, nel tratto stradale costituito dall’attraversamento provvisorio sul fiume San Bartolomeo ubicato sulla SS 187 che collega il Comune di Castellammare del Golfo con quello di Alcamo. C’è paura e preoccupazione. Le informazioni più seguite sono le previsioni meteo e quando il cielo si fa nero scatta la paura. Dieci anni fa le bombe d’acqua erano una ventina l’anno. Oggi abbiamo superato le 400. Purtroppo dobbiamo abituarci a questi fenomeni estremi e sono necessari interventi sul territorio per limitare o evitare danni.