Benvenuti in Sicilia, morte e distruzione in due giorni. L’inferno ha abitato qui

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Benvenuti in Sicilia. E’ qui che abita l’inferno. Alte fiamme hanno avvolto come in un infernale girone dantesco buona parte della nostra isola. Distruzione e morte per una apocalisse durata quasi 48 ore che ha impiegato e sta impiegando  impegna  migliaia di uomini e mezzi che con spirito di abnegazione e coraggio lottano contro un nemico difficile da domare perché il vento ha alimentato le fiamme innescate dalla mano criminale di più di un piromane. Grida di disperazione. Grida di aiuto mentre la casa costruita con immensi sacrifici si trasformava in cenere. Difficile la conta dei danni. Tra le fiamme sono morti due coniugi di Cinisi trovati carbonizzati. Tre morti e numerosi feriti. Incalcolabili i danni all’agricoltura e alla fauna.  Da Catania a Messina, a Siracusa, e poi l’inferno di Palermo, con tre morti, di cui due trovati carbonizzati. La discarica di Bellolampo inghiottita dal fuoco, l’allarme diossina. Case, chiese e strutture turistiche devastate dalle fiamme. Il parco archeologico di Segesta andato in fumo. La Riserva dello Zingaro e San Vito Lo Capo. Autostrade chiuse, da una punta all’altra dell’isola. L’aeroporto di Palermo offlimits.

Il caldo che raggiunge i 47 gradi, diverse città senza energia. Migliaia di persone costrette a lasciare le proprie abitazioni. Mai si era affrontata una emergenza così devastante. I morti sono due settantenni trovati carbonizzati in un’abitazione avvolta dalle fiamme a Cinisi vicino all’aeroporto Falcone Borsellino, una donna di 88 anni deceduta a San Martino delle Scale perché il fuoco ha impedito all’ambulanza di soccorrerla. Due forestali ricoverati con gravi ustioni rimediate mentre prestavano soccorsi. Quasi 2 mila sfollati. E’ il parziale e terribile bilancio degli incendi. E’ devastante quanto successo a Palermo e provincia Fiamme a Borgetto, Cinisi, Carini e sull’autostrada. Palermo Messina. Il vasto incendio ha distrutto quasi totalmente una concessionaria di auto Bmw a Isola delle Femmine, la Nuova Sport Car. Per il presidente della Regione, Renato Schifani, c’è una mano criminale dietro al rogo che ha devastato il parco archeologico di Segesta. Le fiamme hanno lambito il tempio ellenico. Il vasto incendio ha  mandato in fumo l’area del parco archeologico compreso il punto di ristoro e tutte le zone limitrofe.

A Calatafimi in fumo dai 600 agli 800 ettari di bosco e macchia mediterranea. “Una vera tragedia – dice il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso .– Paura a San Vito Lo Capo per i diversi fronti incendiari che hanno interessato le zone limitrofe alla cittadina, la riserva dello Zingaro ieri chiusa ai visitatori, il residence Calampiso. Anche il camping La Pineta è stato minacciato dall’ incendio ed è stato evacuato, ma per fortuna il fuoco non è entrato all’interno della struttura. Gli ospiti del residence Calampiso sono state evacuate via mare dalla Guardia Costiera. Un Canadair è stato impegnato nello spegnimento di un incendio di contrada Khamma nell’isola di Pantelleria, Ad Erice un incendio ha interessato il demanio forestale San Matteo, una zona già colpita da un rogo nell’estate del 2021. E il tragico racconto potrebbe continuare. E concludiamo purtroppo con l’inferno di fuoco a Santa Maria di Gesù a Palermo, in fiamme il cimitero monumentale, anche la chiesa del convento è stata aggredita dal rogo. E intanto si cerca di fare i bilanci come è successo per il rogo sul Bonifato dello scorso 15 luglio.