Bancarotta fraudolenta e falso. Interdizione per vertici istituto ‘Sciascia’ di Partinico

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I debiti erano arrivati a quasi due milioni di euro, la società venne fatta fallire, le casse vennero completamente svuotate e le somme riutilizzate per costruire una nuova società. Le indagini dei finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali hanno quindi portato a due misure interdittive per due amministratrici dell’istituto scolastico paritario ‘Leonardo Sciascia’ di Partinico.  Sono accusate di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e falso in bilancio”. La scuola partinicese è stata sequestrata. Rosanna Bandiera, rappresentante della “Società nazionale scuole riunite” con sede a Palermo, e Francesca Amiri, amministratore unico della “Rmb srl”, la nuova società di gestione dello ‘Sciascia’, non potranno esercitare l’attività professionale per un anno.

L’istituto continua comunque la sua attività, sotto la gestione di un amministratore giudiziario nominato dal Gip di Palermo, Nicola Aiello, che ha emesso il provvedimento su richiesta del pool coordinato dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi. “L’amministratore avrà il compito di garantire la continuità dell’attività scolastica e mantenere i livelli occupazionali – si legge nel comunicato della Guardia di Finanza – per preservare i diritti dei lavoratori e degli stessi studenti”.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno appurato che il “trasferimento fraudolento” da una società all’altra avvenne formalmente con un contratto di cessione di ramo d’azienda e aveva lo scopo di allontanare un’esposizione debitoria di oltre 1.700.000 euro, di cui la gran parte con l’Erario e 300.000 con l’Inps. Le due amministratrici della scuola privata paritaria di Partinico sono anche accusate di avere omesso l’indicazione nei bilanci societari delle poste indicative della reale situazione debitoria dell’impresa proprio al fine di nasconderne lo stato di default.