Ati idrico di Trapani, approvati DUP e schema di bilancio. Gruppuso: “Atti mai avviati”

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L’ATI Idrico di Trapani è riuscito ad approvare il DUP 2023/2025 e lo schema di bilancio, con allegati al seguito, entro la fine dello scorso anno. Soddisfatto il presidente dell’ATI, Francesco Gruppuso, sindaco di Calatafimi, per l’approvazione da parte dell’assemblea a dei 25 primi cittadini del trapanese. Approvato anche il verbale di insediamento di fine giugno 2023 in cui i sindaci e lo stesso presidente Gruppuso, all’atto dell’accettazione della carica votata all’unanimità dell’assemblea, scelsero la forma di gestione in mista pubblica/privata da indicare quindi al commissario nominato dal presidente della regione. L’ATI Idrico di Trapani era rimasto uno dei pochissimi, se non l’unico, a non avere ancora scelto e approvato la forma di gestione dell’acqua e per questo venne commissariato. Ampia soddisfazione per l’approvazione dei documenti programmatici è arrivata anche dal CDA dell’ATI Idrico con i sindaci di Trapani, Marsala, Santa Ninfa e Buseto Palizzolo che già avevano approvato i documenti che finalmente dotano l’assemblea di tutti gli strumenti utili per i successivi adempimenti; documenti che fino a quel momento non erano mai stati portati in assemblea e approvati.

“Finalmente oggi ATI Trapani – ha detto il presidente Gruppuso – ha anche una tesoreria, il revisore dei conti e ogni atto economico/finanziario in linea con gli adempimenti di legge dopo appena 6 mesi di attività di questa presidenza e in condizioni di doppio commissariamento”. A completare il quadro è stato espresso parere favorevole al Piano D’ambito del comitato tecnico scientifico regionale presentato dalla presidenza Gruppuso subito dopo l’insediamento, nello scorso agosto, che finalmente ha concluso l’iter e che pone la provincia di Trapani con le carte in regola per chiudere l’avvio della gara del Piano di Ambito per l’individuazione del soggetto gestore unico. Condizione imprescindibile di legge per poter operare e ottenere i finanziamenti. Occorre però ancora la definitiva integrazione del Rapporto Ambientale. Superato quest’ultimo adempimento sarà adesso la regione a fare i successivi passaggi, chiarire la scelta sulla forma di gestione dell’acqua e come andare a gara. “Una decisione – ha detto Francesco Gruppuso – che si spera sia condivisa e sinergica con la scelta già fatta (cioè forma mista pubblico/privato) dai sindaci trapanesi”.