Artemisia, 28 ‘avvisati’ per falsità nella concessione di 162 pensioni

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da sinistra, Lo Sciuto e Orlando

Era stato un imponente terremoto che, più di un anno fa, aveva prodotto carcere, domiciliari e avvisi di garanzia per ex sindaci, ex deputati regionali, medici dell’INPS e componenti della commissione invalidità civile, poliziotti, presidenti di enti di formazione e anche un avviso di garanzia a un assessore regionale in carica. In tutto 34 persone coinvolte nell’operazione Artemisia messa a segno dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri e che passò al setaccio un collaudato sistema di corruzione e scambi di favori.

Dalle indagini su quella associazione a delinquere segreta che ruotava attorno a Giovanni Lo Sciuto, ex parlamentare regionale di Castelvetrano, si è aperto un altro filone dell’inchiesta che ha portato alla notifica di 28 avvisi di conclusione indagini per medici, assistenti socio-sanitari, membri delle commissioni mediche per l’accertamento dell’invalidità civile e e di quelle per l’accertamento dell’handicap. Tutti dipendenti o collaboratori dell’INPS di Trapani, accusati di falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Fra gli infdagati anche tre alcamesi: uno dei personaggi-chiave dell’inchiesta, Saro Orlando (una trentina di anni fa anche consigliere comunale democristiano), fino al 2016 responsabile del Centro Medico Legale dell’ Inps e poi collaboratore esterno dello steso istituto come “rappresentante dei medici in seno alle commissioni invalidità civili”. La nuora di Orlando, Giovanna Ivana Di Liberto, assistente sociale di 34 anni, e lo psicologo Alessio Cammisa, 44 anni. Il primo era finito in carcere mentre si trovava a Napoli, gli altri due invece agli arresti domiciliari. Tutte le misure vennero poi annullate dal tribunale della libertà. L’ordinanza venne di fatto annullata, per un difetto di competenza territoriale.

L’indagine adesso conclusa rappresenta la prosecuzione dell’operazione Artemisia nella quale, il 21 marzo 2019, i carabinieri del del comando provinciale di Trapani trassero in arresto ventisette persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di numerosi reati. I riscontri hanno adesso permesso di accertare che, in almeno 162 casi, le commissioni di riconoscimento dell’invalidità e di accertamento dell’handicap non erano composte secondo quanto previsto dalla legge, che non venivano eseguiti i dovuti accertamenti sugli aspiranti beneficiari, ma che, tuttavia, i componenti apponevano la propria firma ad attestazione di accertamenti medico legali mai svolti.