Arrestato romeno ad Alcamo, da anni minacciava e aggrediva la moglie. Domiciliari con braccialetto

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Era stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla moglie e ai figli minori ma continuava, imperterrito, a perseguitarla anche alla presenza degli stessi figli. Per di più, all’arrivo delle forze dell’ordine non ha esitato ad opporre resistenza ed a brandire un pericoloso pezzo di vetro acuminato. E’ accaduto ad Alcamo dove la polizia è riuscita a porre fine a una bruttissima storia fatta di violenze, minacce e vessazioni di ogni genere alla moglie costretta, oramai da anni, ripetute denunce nei confronti del marito.

Le manette sono quindi scattate per un 40enne romeno, da anni residente nella cittadina alcamese, con numerosi precedenti per maltrattamenti in famiglia, abbandono di minori, lesioni personali, atti persecutori, minacce, resistenza oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, ricettazione. L’uomo, che nel 2008 aveva sposato una connazionale e successivamente avuto 5 figli, era solito abusare di sostanze alcoliche e dopo i primi anni di matrimonio aveva iniziato a maltrattare e minacciare la moglie, noncurante della presenza dei piccoli.

Vere e proprie aggressioni fisiche che avevano più volte costretto la donna a ricorrere alle cure dei sanitari, e continue minacce di morte urlate alla donna e ai suoi familiari. Durante gli anni di convivenza ad Alcamo numerosi sono stati gli interventi delle Forze dell’Ordine e il 40enne romeno era stato più volte arrestato. L’ultimo episodio sabato scorso quando il marito violento è andato su tutte le furie a causa del provvedimento emesso dal Tribunale per i Minorenni di Palermo che lo aveva costretto ad allontanarsi dalla casa familiare ed a non avvicinarsi avvicinarsi ai figli minori.

L’uomo ha cercato di entrare in casa con la forza ed ha colpito violentemente al volto la moglie con la persiana. Repentino e provvidenziale è stato l’intervento di una volante del commissariato di Alcamo che ha evitato il peggio e che ha arrestato il 40enne. Il romeno è stato quindi rinchiuso nel carcere di Trapani. Con l’udienza di convalida è stato peto posto ai domiciliari, non nella casa di famiglia, con braccialetto elettronico.