Arrestati fiancheggiatori di Messina Denaro. Anche ex socio di Grigoli

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L’imprenditore mazarese Giovanni Vassallo, 71 anni, titolare di alcuni supermercati, il suo concittadino Giuseppe Lodato, 32 anni, e il palermitano 61enne Emilio Alario, nipote acquisito dello storico boss Vito Gondola, sono stati arrestati dai carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Trapani in esecuzione di un’ordinanza emessa dal G.I.P.  di Palermo su richiesta della D.D.A. Sono gravemente indiziati di appartenere alla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo e di avere aiutato Matteo Messina Denaro a rimanere ‘uccel di bosco’ ipotizzando pure, per quest’ultimo, un rifugio sicuro in Tunisia.  Vassallo è finito ai domiciliari mentre in carcere sono stati accompagnati Lodato e Alario.

Le indagini hanno provato a ricostruire una serie di presunte dinamiche riguardanti gli assetti della famiglia di Mazara del Vallo. In particolare gli inquirenti hanno rilevato l’ipotizzato inserimento di Giovanni Vassallo – peraltro già socio del re dei supermercati Giuseppe GRIGOLI – nel più stretto circuito comunicativo dell’ex latitante castelvetranese sin dal 2012 ed i suoi rapporti con i soggetti che, nel tempo, hanno ricoperto posizioni apicali o comunque di rilievo all’interno del mandamento mazarese, tra cui Gondola, Mangiaracina, Cuttone, Agate e Burzotta. Ipotizzato per lo stesso mazarese anche il concorso in una rapina commessa a Palermo ne 2015 i cui proventi, secondo le dichiarazioni di un collaboratore erano destinati, tramite di il partannese Giovanni Domenico Scimonelli, alla famiglia dell’ex latitante Matteo MESSINA DENARO Matteo. Le indagini hanno anche fatto luce sulle tensioni registrate all’interno del mandamento tra Francesco Luppino, allora al vertice della famiglia di Campobello di Mazara, ed Emilio Alario che, nel periodo successivo all’esecuzione dell’operazione ANNO ZERO ed all’arresto di Luppino, si sarebbe autonomamente posto al vertice di quell’articolazione territoriale, rivendicando, peraltro, la sua totale autonomia decisionale.

Di particolare interesse, nelle indagini, anche la dinamica che nel giugno 2021 documentò l’intervento di Alario per raccogliere le lamentele di un “sensale” marsalese per l’intermediazione nella vendita di un fondo assegnatogli dal defunto reggente del mandamento, Vito GONDOLA, in cui si sarebbero indebitamente intromessi altri marsalesi