Anniversario guerra in Ucraina, forte documento di sindaci e vescovo di Trapani

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In occasione dell’anniversario di una tragica data, il 24 febbraio 2022, l’inizio della guerra in Ucraina, i sindaci dei comuni che ricadono nella diocesi di Trapani hanno raccolto l’invito del vescovo Pietro Maria Fragnelli e sottoscritto un documento unitario. Un modo per non far passare sotto silenzio l’anniversario ed evitare l’indifferenza. Nel documento si legge che il territorio della diocesi di Trapani non è stato assente di fronte al dramma di un popolo devastato dalla guerra; ha partecipato con l’accoglienza di profughi e di piccoli orfani. ‘Questa data ci appartiene – si legge nella nota sottoscritta dai sindaci – nel nome degli ucraini e dei russi che vivono tra noi. I primi cittadini e il vescovo hanno quindi messo per iscritto un forte ‘NO’ alle armi nucleari perché parlare di pace i significa anche riflettere e prendere posizione riguardo il drammatico problema della produzione e del commercio di armi, il primo business per profitti al mondo.

Chiesta anche a gran voce dai sindaci del trapanese la PACE NEL NOSTRO TERRITORIO con l’impegno di sostenere e promuovere il diritto al lavoro, giusto diritto di tutti, uomini e donne, primario diritto che garantisce e tutela la dignità umana. Pace – continua il documento – si traduce anche in impegno per la difesa dell’ambiente, in Sicilia così bello e così minacciato da inquinamento, incendi dolosi, siccità, sfruttamento incontrollato. Pace è promuovere uno sviluppo che non sia appannaggio di piccoli gruppi, consapevoli che è necessario vigilare su una rigenerazione dei meccanismi economici fuori dalle logiche mafiose o d’interessi di corto respiro. L’ultimo passaggio della nota riguarda il “DISARMARE IL CUORE”. Disarmare la “terza guerra mondiale a pezzetti” significa riaffermare, con il pensiero, con il linguaggio non violento e con i fatti, i principi fondanti della Costituzione e delle Dichiarazioni Europee; significa lavorare per il disarmo, ridurre le spese militari per convertirle in investimenti sociali. Lo chiediamo a partire da noi stessi, perché come dice papa Francesco, – concludono i sindaci del trapanese – la pace ha origine nel misterioso, piccolo ma immenso, sacrario del nostro cuore.