Altra vittima sulla ‘strada maledetta’ di Custonaci, scontro fra tre auto. Muore busetana

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Una strada maledetta, già teatro di incidenti mortali e dina enorme tragedia, quella del 26 marzo scorso,  costata la vita a ben sette persone. Uno dei bilanci più pesanti verificatisi in Sicilia. Lo chiamano il rettilineo di Lentina, in territorio di Custonaci, ma qualcuno, forse, lo percorre troppo velocemente.

Ieri pomeriggio si è nuovamente bagnata di sangue la strada provinciale 16 nel tratto che porta all’incrocio con la statale 187.  Lo scontro violento fra tre autovetture, un’Alfa Romeo Giulietta, un’Opel Mokka e una Fiat Uno, è stato fatale a una donna, Elvira Cantale, 75enne di Buseto Palizzolo, rimasta gravemente ferita e poi deceduta, in serata, in ospedale.  In codice rosso con gravi conseguenze la figlia di 46 anni. Cinque in tutto i feriti ,oltre a madre e figlia busetane: per estrarli dalle vetture sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, giunti sul posto assieme a polizia municipale e carabinieri. Due sono in codice rosso mentre tre hanno riportato escoriazioni e contusioni in tutto il corpo.

Il terribile schianto si è verificato, ironia della sorte, nello stesso identico punto di quel rettilineo che il 26 marzo scorso, a causa dello scontro frontale fra due autovetture, aveva provocato la morte di sei persone. Un tratto di strada maledetto lungo il quale spesso gli automobilisti raggiungono alte velocità. Tracciato dritto, ottima visibilità ma pericolosi avvallamenti del manto stradale presenti da anni.

Proprio a causa di tali deformazioni della carreggiata e di un molto probabile cedimento del sottosuolo, l’avvocato Fabio Sammartano, legale degli eredi di una delle vittime del 26 marzo, Antonino Cipponeri, ha presentato alla compagnia assicurativa e al Libero Consorzio di Trapani (ente che gestisce le strade provinciali) formale  atto di messa in mora invitandoli a provvedere all’integrale risarcimento di tutti i danni subiti dai prossimi congiunti di Cipponeri, la moglie e la figlia ventunenne. Dopo tre mesi dalla lettera dell’avvocato Sammartano, l’ex provincia regionale non ha inviato alcuna risposta e, inoltre, non ha effettuato alcun intervento di manutenzione e ristrutturazione su quel tratto di strada che ieri ha causato un’altra vittima.