Alluvione nel trapanese, sinergia fra tre comuni e tavolo tecnico. Iniziativa di Tranchida

0
70

Lavoro sinergico tra i comuni di Trapani, Erice e Misiliscemi per chiedere aiuti dopo i recenti e eventi alluvionali che hanno devastato il territorio. In attesa che la Regione si pronunci sulla richiesta dello stato di calamità naturale, conditio sine qua non per concedere i ristori dei danni subiti, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida ha chiesto un tavolo tecnico alla prefettura per la “salvaguardia dei territori di Trapani ed Erice” e scongiurare nuovi allagamenti.

Il Comune capoluogo ritiene assolutamente necessario ed urgente – scrive Tranchida – avere un quadro completo di tutti gli interventi attualmente in corso di esecuzione o che verranno realizzati nel prossimo futuro nei territori del capoluogo e di Erice, attinenti direttamente o indirettamente alla problematica dello smaltimento delle acque piovane, per individuare la più opportuna soluzione tecnica progettuale integrata tra le varie opere che garantisca una condizione di sicurezza per i cittadini”.

Intanto si fa una prima stima dei danni su Trapani che, per le sole strutture pubbliche, ammanta a 6 milioni. Poi bisognerà aggiungere anche il privato e il resto e, nel complesso, si arriva a 50 milioni di danni in tutto il territorio. Del tavolo tecnico richiesto dal sindaco di Trapani faranno parte il Genio civile, il Comune di Erice, il Comune di Trapani, l’Autorità di bacino del Distretto idrografico della Sicilia, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, la Protezione civile regionale, Rete ferroviaria, il commissario straordinario del Governo per le Zes della Sicilia occidentale.

“È come se avesse piovuto per almeno 200 millimetri”, scrive nella relazione sugli allagamenti dello scorso 26 settembre, l’ingegnere Vincenzo Loria: “La piovosità – spiega il professionista – è stata simile a quella dell’alluvione del 5 novembre 1976”. Il professionista scrive ancora che: “Le 12 potenti pompe installate allora purtroppo non sono più al massimo della loro efficienza e quindi non in grado di smaltire portate come quelle dello scorso 26 settembre”.