Alluvione a Salinagrande, gli abitanti presentano denuncia. Chiesto primo indennizzo

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Proseguono le denunce presentate dai cittadini del trapanese vittime dell’alluvione che lo scorso 13 ottobre aveva colpito con violenza diverse zone della provincia di Trapani tra strade dissestate, fognature esplose, pompe di sollevamento delle acque in corto circuito e impianti di illuminazione pubblica. Dopo una prima denuncia presentata dagli abitanti di Nubia lo scorso mese di dicembre, è adesso la volta di quelli di Salinagrande.

I salicoltori, infatti, rappresentati e difesi dall’Avvocato Maria Giustiniano del foro di Trapani, hanno notificato agli organi competenti una richiesta di risarcimento danni insieme alla denuncia volta alla verifica degli opportuni accertamenti nonché alle eventuali responsabilità penali.

Un evento, quello accaduto nel mese di ottobre, difficile da dimenticare: le forti piogge riversatesi sulle zone, in particolare, di Misiliscemi, Salemi, Salinagrande e Nubia, colpite dallo straripamento del fiume Verderame, avevano rinchiuso la gente all’interno della proprie autovetture per via dell’enorme quantità di detriti e fango riversatosi sulle strade.

Circostanza che aveva condotto alcuni a raggiungere fisicamente, persino i tetti delle case per non essere travolti. “Le  Saline – dichiara l’avvocato Giustiniano –  fanno      parte     della      Riserva  Naturale Orientata “Saline di Trapani e Paceco”, istituita nel 1995 ed affidata in gestione al WWF Italia. E’   inaccettabile   che   le   conseguenze   di     un  evento meteo   avverso possano   compromettere il lavoro e il futuro delle famiglie e la stessa  incolumità  degli  abitanti  di  un’intera  frazione.

E’ necessario  che  i  vari  Enti,   intraprendano  le  azioni  necessarie all’identificazione degli scenari di rischio probabili e, ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio,  alla prevenzione volta a evitare o a ridurre al minimo la possibilità che  si verifichino danni conseguenti ad eventi di questo tipo”.

Di recente, si è  appreso  della  riprogrammazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione che vedrebbe  destinati 15  milioni di  cui  5  ai  privati,  a  titolo  di  indennizzo  per  le popolazioni colpite delle alluvioni. Una misura che, se tempestiva, permetterebbe ai salicoltori un primo ristoro in attesa di una valutazione concreta da parte delle autorità competenti sulle eventuali responsabilità, oggetto dell’odierna denuncia.