Alcamo, vicenda “Via per Camporeale”, Tar da ragione al comune

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Sembra avere avuto esito positivo per il Comune di Alcamo la vicenda che lo vedeva coinvolto in un ricorso proposto dinnanzi al Tar da un privato cittadino che si dichiarava esclusivo possessore della strada vicinale detta “Scalilla”. Il privato cittadino, supportato da un gruppo di altri residenti della zona, aveva addirittura chiuso con una catena la piccola viuzza quando un’ordinanza sindacale del comune aveva portato, a seguito della frana della via Per Camporeale, alla requisizione della stessa strada per motivi di sicurezza.

La vicenda ebbe inizio nel 2019, quando con un ricorso giudiziale lo stesso privato aveva impugnato l’ordinanza del sindaco ritenendo non sussistenti le ragioni di urgenza, pubblica incolumità e sicurezza urbana, che avevano motivato la requisizione prima e l’apertura poi della strada “Scalilla”. L’amministrazione comunale infatti aveva requisito non solo la strada ma anche una porzione dei terreni limitrofi al fine di consentire la creazione di uno sbocco sulla via Per Camporeale e diminuire il carico veicolare che, fino a quel momento, era ricaduto interamente su un tratto della via Allegrezza, il tutto nell’attesa della messa in sicurezza del tratto interessato dalla frana ed in attesa del ripristino definitivo.

Con il ricorso al Tribunale amministrativo regionale, il privato cittadino ipotizzava numerosi errori istruttori commessi dall’ente pubblico, e il fatto che a suo parere la via Allegrezza fosse del tutto idonea a sostenere all’incrementato traffico veicolare. Ma per il TAR, espressosi in una recentissima sentenza, l’ordinanza del primo cittadino è assolutamente legittima confermando la sussistenza delle ragioni di urgenza e necessità che lo hanno indotto a requisire la strada in questione.

Vittoria su tutti i punti insomma per l’ente pubblico — anche sulla contestazione sollevata dal ricorrente che nell’ordinanza non vi fosse alcuna indicazione temporale sulla decadenza del provvedimento di requisizione. Il Tribunale ha sancito che lo stesso termine sia stato indicato in realtà per relationem — ossia nel tempo necessario a finire i lavori di ripristino della via per Camporeale che erano stati originariamente fissati in 6 mesi.

Terminata dunque la querelle giudiziale, non rimane altro che aspettare che l’arteria stradale, scenario di così tante tribolazioni legali, ritorni fruibile per l’intera collettività.