Alcamo-Uomo finisce in coma per banale operazione, medico condannato

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Doveva essere un intervento di routine, quasi una semplice formalità. Ed invece da qui è cominciato il calvario di Salvatore Zerillo, 42 anni di Borgetto, che ha rischiato di morire per un banale intervento al menisco. Il medico che l’operò, Francesco Vilardi, alcamese di 73 anni, difeso dall’avvocato Vittorio di Graziano, è stato condannato in primo grado dal tribunale di Palermo in quanto sarebbero state ravvisate delle “colpe mediche” specifiche. Per lui 2 mesi di reclusione, pena sospesa, ed un risarcimento “provvisionale” di 2 mila e 600 euro. L’episodio sfociato nella denuncia si verificò nel 2011 quando Zerillo, difeso dagli avvocati Fabio Bosco e Angelo Vitale, si ricovera alla clinica “Patti” di Partinico per quello che sembrava alla vigilia un intervento per l’appunto assolutamente banale. In pratica il 42enne doveva essere operato al menisco. Si decide quindi di intervenire in artroscopia: si tratta di un piccolo intervento chirurgico, un esame dove si visualizza l’articolazione su cui operare grazie ad uno strumento inserito attraverso una piccola incisione. Ciò permette sia di effettuare la diagnosi che operare al tempo stesso, con un notevole risparmio di tempo. Vilardi decide per un’anestesia totale ma quando comincia a mettere il bisturi in mano il suo paziente entra in coma farmacologico. Sin da subito cominciano le complicazioni e il medico stesso si rese conto che il suo assistito rischiava la vita. Zerillo, trasportato d’urgenza all’ospedale “Ingrassia” di Palermo, restò in coma per ben 4 giorni ma riuscì comunque a farsela franca. Decise quindi di presentare una denuncia nei confronti del medico. La Procura di Palermo avviò un’indagine e attraverso i suoi consulenti stabilì che effettivamente ci sarebbero state delle “colpe mediche”. Secondo quanto emerso nel corso del processo il paziente non sarebbe stato informato dell’anestesia e dei suoi rischi. Inoltre l’anestesia fu totale e non locale, scelta ritenuta inidonea per un intervento come quello al menisco; Zerillo è oltretutto un soggetto obeso e l’utilizzo della maschera laringea, necessaria per indurre all’anestesia totale, avrebbe fatto sorgere una forma di polmonite e una conseguente crisi respiratoria. Ad emettere la sentenza Rossana Guzzo della quinta sezione penale di Palermo che ha rimandato in sede civile l’esatta quantificazione dei danni morali e biologici causati dal medico alcamese.