Alcamo, svelata identità dell’uomo trovato in via Toti

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Nella tarda serata di ieri è stata svelata l’identità dell’uomo trovato all’alba in fin di vita, steso sulla sede stradale, in via Soldato Toti e poi morto nel primo pomeriggio all’ospedale di Partinico dove era stato ricoverato: si tratta di Pietro Borgani (nella foto), 58 anni, alcamese, pluripregiudicato. Ed è stato anche svelato il giallo che aveva avvolto il suo ritrovamento: come era stato ipotizzato dalle primissime battute dell’indagine della polizia l’uomo aveva tentato di arrampicarsi sul prospetto di un’abitazione con l’intento di rubare in qualche appartamento ma poi ha perso l’equilibrio ed è stramazzato al suolo, rimanendo gravemente ferito. Rebus quindi del tutto svelato nell’arco di nemmeno 24 ore da parte degli agenti del commissariato di Alcamo che hanno dato vita ad indagini a tamburo battente. Borgani è stato trovato ieri intorno alle 7 a seguito di una segnalazione fatta alla polizia. Sul posto è giunta tempestivamente una gazzella e un’ambulanza del 118 che, constatate le gravi condizioni, ha trasportato d’urgenza l’uomo all’ospedale di Partinico presso il reparto di Rianimazione. Qui i medici per l’arco di tutta la mattinata, pur verificando la situazione disperata, hanno effettuato trasfusioni e tentato di rianimare il paziente in ogni modo senza riuscirvi. Poi nel primo pomeriggio sempre di ieri è spirato a causa delle gravissime ferite riportate: gli è stato riscontrato un vasto trauma cranico e un’emorragia toracica. Risalire all’identità dell’uomo non è stato per nulla facile perché non aveva addosso nessun documento o effetti personali e a causa della caduta era rimasto completamente sfigurato. A supporto del commissariato è giunta sul posto anche la scientifica proveniente da Trapani che ha effettuato una serie di rilievi. L’unico reperto trovato è stato un cappellino che indossava la vittima. La svolta si è avuta quando è stato deciso di prendere le sue impronte digitali. Dopo una rapida verifica nelle banche dati delle forze dell’ordine il nome di Borgani è spuntato immediatamente. Infatti nel 2012 per ben due volte fu arrestato dai carabinieri: la prima volta a marzo quando fu sorpreso all’interno di un’abitazione in via Pietro Maria Rocca ad Alcamo mentre stava svaligiando un’abitazione; nel novembre successivo, nonostante su di lui pendessero gli arresti domiciliari, fu nuovamente sorpreso a rubare in appartamenti, sempre nella cittadina alcamese, ed in questo caso fu inchiodato dalla videosorveglianza. A tutti diceva di essere pentito e di volere tornare a svolgere la vita di cittadino onesto ma chiedeva un lavoro che non avrebbe mai trovato. Era quindi tornato a delinquere, o forse non aveva smesso mai. Addosso gli sarebbero stati trovati alcuni attrezzi atti allo scasso. Quello dei furti in abitazione era diventata la sua “professione”. E questo lavoro sporco ha finito per costarli la vita.

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