Alcamo-Sulle tasse comunali infiamma la polemica

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Il consiglio comunale di Alcamo si è salvato in calcio d’angolo. Se non fosse intervenuta la proroga della Regione, che ha spostato al 30 settembre la scadenza per l’approvazione dei bilanci di previsione nei comuni, a quest’ora i consiglieri alcamesi sarebbero tutti a casa. Infatti avendo respinto, 16 favorevoli e 8 contrari, gli aumenti di varie imposte comunali non sarebbe stato possibile approvare il bilancio entro lo scorso 31 luglio. La legge dice che senza bilancio i consigli comunali si sciolgono ed arriva un commissario. In questo caso è stata scongiurata ad Alcamo la possibilità di avere due commissari. E tra liberi cittadini, trasformatisi in picconatori, dopo avere ricoperto fino a poco tempo fa cariche all’interno della giunta, tanto che viene legittimamente da chiedersi in un anno dall’investitura che ruolo costui ha avuto al Comune: E tra dichiarazioni sparse ai quattro venti tra i favorevoli agli aumenti ritenuti “necessari” anche per salvare personale precario quali contrattisti e quelli contrari, monta la polemica tra i salvatori della patria e i presunti affossatori che volevano pescare nelle tasche degli alcamesi. Ultimo in ordine di tempo a prendere posizione è il gruppo politico dell’UCd, da non confondere con l’Udc. L’Ucd, rappresentato dai consiglieri Trovato, Ferrarella e Nicolosi, che dopo vari salti della quaglia, hanno fondato l’Unione centro democratico, che va a fare compagnia alle migliaia di sigle e siglette del panorama politico. Se ne sentiva la necessità. L’’Ucd, che ha votato contro gli aumenti, parla che il No alle tasse è un successo della maggioranza trasversale. L’Ucd chiede al commissario e all’Ufficio finanze di rivisitare tale proposta tenendo conto della posizione della stragrande maggioranza del Consiglio e di quelle voci di risparmio, tagli, eliminazione di privilegi. E quando si parla di privilegi un segnale lo potrebbero dare i tre moschettieri dell’Ucd rinunciando alle varie indennità di carica.