C’è un’indagine a 360 gradi da parte dei carabinieri di Alcamo sul servizio idrico e quindi con tutto ciò che ha a che fare con questo settore, ovvero appalti, lavori di vario genere per riparare per esempio condutture e pompe di sollevamento. C’è un dossier presentato a Roma da parte del Comune di Alcamo all’autorità anticorruzione. Nel dossier si parlerebbe di acqua e funzionalità dell’Ufficio tecnico. Non si escludono sviluppi anche se oggi è prematuro fare qualsiasi supposizione. E mentre è stato sollevato da un incarico qualche impiegato la città soffre la sete. Ma non vorremmo che le cosiddette figure apicali scaricassero su altri responsabilità, ovvero su impiegati ritenuti modello, ai quali è stata manifestata piena solidarietà da parte della Terza commissione consiliare. L’attività investigativa, coordinata dalla procura della Repubblica, sarebbe in piena evoluzione per accertare eventuali negligenze o ritardi che da oltre due mesi hanno provocato e provocano notevoli disagi a tantissimi alcamesi, costretti anche ad acquistare dai privati l’oro bianco. Intanto non si riducono i turni di erogazione. L’attesa è di sette-otto giorni perché a causa delle rotture non si riesce ad accumulare l’acqua giusta nelle vasche per ridurre i turni di erogazione nei vari quartieri. Allo stato attuale da Cannizzaro arrivano 20 litri e sono in corso lavori di riparazione delle condutture in due punti per potere immettere altra acqua, per un totale di circa 45 litri al secondo. Da Dammusi arrivano 45 litri al secondo quindi siamo lontani dalla media dei 100 litri per potere riempire le vasche. Altro problema riguarda la conduttura di Montescuro ovest, che pare ogni fine settimana, cioè sabato e domenica, vada in tilt. Ma la scelta di Montescuro dell’ex giunta e pare con il placet delle figure apicali si sta rilevando felice alla luce del fatto che non c’è bilanciamento tra i costi e i benefici. Anche su questo aspetto pare sia rivolta l’attenzione di chi indaga sui misteri dell’acqua ad Alcamo.