Alcamo, stabilizzazioni: Surdi potrebbe ridisegnare il piano. Altri 20 giorni d’attesa

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Dopo l’ennesimo incontro fra amministrazione comunale alcamese e sindacati, CISL e UIL hanno deciso di sospendere la procedura di raffreddamento e di riaprire quindi il dialogo per salvare il posto di lavoro a 104 precari che non rientrano nel piano di fabbisogno del personale e quindi nelle stabilizzazioni che, entro il 2020,  saranno effettuate al comune di Alcamo. Nell’incontro che si è tenuto in Prefettura a Trapani, il sindaco Domenico Surdi ha chiesto altro tempo per valutare nuovamente ed eventualmente ridisegnare il piano sulla stabilizzazione.

I rischi licenziamento, dopo decenni di precariato e di svolgimento di servizi importanti, riguardano 104 dipendenti delle categorie B e C. Una decisione che aprirebbe anche alcuni drammi in quelle famiglie, con tanto di figli, in cui la perdita del posto di lavoro andrebbe a riguardare sia il marito che la moglie. Almeno una decina tali casi. L’apertura del primo cittadino alcamese ha ovviamente soddisfatto Uil e Cisl, come affermato dai segretari Giorgio Macaddino della Uil provinciale e Massimo Corrao della Cisl Trapani/Palermo, La CGIL non si era invece schierata al fianco degli altri due sindacati nel proclamare lo stato di agitazione. Le ulteriori valutazioni di Surdi, della sua giunta e dei suoi dirigenti, andranno avanti per una ventina di giorni e poi dovranno essere rese pubbliche nel corso  di un nuovo incontro, sempre in prefettura, già programmato per la prima settimana di giugno.

“Siamo in attesa di conoscere l’esito di questi approfondimenti  – hanno detto Corrao e Macaddino – che valuteremo quando ci saranno esposti, sempre partendo dal presupposto che a noi stanno a cuore tutti i lavoratori e i servizi ai cittadini”. Certo è che Alcamo, come numero di precari negli uffici comunali, rappresenta un caso unico. Resta però il fatto che con 104 dipendenti a rischio di licenziamento, non si possono prevedere altre assunzioni, tramite la mobilità esterna. La legge in materia che prima i Comuni devono stabilizzare e poi procedere ad assunzioni di altro tipo.