Alcamo: sprechi negli uffici comunali

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Tante cattive abitudini si annidano negli uffici del Comune di Alcamo. Troppi sprechi legati soprattutto all’utilizzo dell’energia elettrica, così come della carta e di altri beni di cancelleria o anche all’utilizzo del telefono. Tutto questo mica è uno scherzetto da poco che grava sulle spalle dell’ente municipale, e quindi su quello dei contribuenti alcamesi. Alla voce “Acquisto di materie prime e/o beni di consumo” nell’ultimo bilancio approvato dal Coune figura una cifra da capogiro pari a 590 mila euro. Si tratta di soldi spesi dall’ente municipale per pagare le bollette di energia elettrica, di telefonia e di tutte le altre spese essenziali legate al funzionamento degli uffici. Si sa che molto spesso questi costi finiscono per incidere perché magari si ha un utilizzo distorto degli elettrodomestici e delle apparecchiature elettriche. Sprechi di cui si è resa conto l’ingegnere Enza Anna Parrino, nominata dal sindaco Sebastiano Bonventre nel febbraio del 2013 “Energy manager” del Comune. In pratica una sorta di “esperta” in materia di utilizzo delle risorse energetiche con l’obiettivo di arrivare a ridurre i consumi fin troppo elevati specie di energia elettrica negli uffici. Proprio in questi giorni la dirigente del Comune, che coordina il Settore Tecnico, ha dato vita ad un “Manuale per il risparmio energetico in ufficio: le azioni quotidiane che fanno bene all’ambiente” per gli interventi in materia di riduzione dei consumi di energia e di efficientamento degli usi finali, elaborato che vuole fornire informazioni sui consumi energetici e sull’impatto ambientale delle attività d’ufficio e indicazioni sui comportamenti e vuole inoltre favorire un comportamento quotidiano dei lavoratori sostenibile per l’ambiente ed efficiente sotto il profilo energetico. Effettivamente che negli uffici pubblici ci sia poco rispetto della cosa pubblica è molto evidente. Quante volte sarà capitato ai cittadini di vedere negli uffici comunali le luci accese all’interno anche in orario di chiusura? Tante volte, forse anche troppo. E poi puntualmente il conto lo si scarica sulle spalle dei cittadini contribuenti, chiamati a fare fronte a questi atteggiamenti scorretti di chi esercita funzioni all’interno della cosa pubblica. Secondo il monitoraggio portato avanti dalla Parrino in questo lasso di tempo da Energy manager le attività lavorative che giornalmente si compiono negli uffici pubblici comportano il raffreddamento-riscaldamento e I’illuminazione degli ambienti, l’uso di computers, fotocopiatrici, stampanti e fax, il consumo di carta, inchiostri e di acqua ed hanno pertanto un notevole impatto ambientale e un costo energetico rilevante. La Parrino ha appurato che effettivamente ci sono degli sprechi: “Tali consumi energetici – scrive nella determinazione dirigenziale da lei stessa sottoscritta e controfirmata dall’assessore all’Ambiente e vicesindaco Salvatore Cusumano – sono però affetti da diversi fattori di spreco e di inefficienza, alcuni di questi afferiscono ai comportamenti individuali e collettivi”. Attraverso il manuale si impartiscono alcune direttive semplici ed essenziali che possono portare anche a significativi risparmi per il Comune: “Tali comportamenti se adottati da tutto il personale – precisa la Parrino – possono condurre a significativi risparmi sulla bolletta energetica dal 5 al 15 per cento o, a secondo dei casi, con una conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica”.

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