Altro che devozione per Padre Pio. Chissà forse due commercianti di Alcamo avevano anche magari un debole per il santo da Pietralcina ma di sicuro il suo esempio non lo hanno per nulla seguito. Storia davvero singolare quella accaduto in un negozio del centro abitato di Alcamo dove i carabinieri hanno scoperto una truffa su cui a far da scuso sono stati addirittura scomodati i santi. Due esercenti, marito e moglie, sono stati denunciati per furto di energia elettrica. Lui 69 anni, lei 66, entrambi incensurati e proprietari di un’attività commerciale. Ma per scroccare l’energia elettrica utilizzavano un magnete saldato alla base di una statuetta di Padre Pio. Questo magnete in pratica gli consentiva di far rallentare notevolmente i giri del contatore e di conseguenza quindi gli scatti, in modo da far apparire che consumava molto meno di quello che effettivamente sottraeva alla compagnia elettrica. L’attività commerciale, cui non viene resa nota l’identità, aveva il contatore in bella vista entrando all’interno del locale. Forse proprio per non dare nell’occhio i due esercenti avevano escogitato questo giochetto, legando con del nastro alla base della statuetta del Santo da Pietralcina un magnete. In realtà un lavoro non fatto ad arte, anzi tutt’altro, ma probabilmente a nessuno sarebbe mai venuto in mente di sospettare qualcosa. la cosa però non è sfuggita all’Enel che da qualche tempo aveva notato che in quel negozio i consumi non erano per nulla conformi al tipo di attività che veniva effettuata: troppo bassi per la tipologia di esercizio commerciale. Da qui il blitz programmato con i carabinieri che sono entrati all’interno del negozio ed hanno visto questa statuetta di Padre Pio sopra il contatore. Subito i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno intuito di cosa si potesse trattare ed i loro sospetti sono stati subito confermati. Scartando lo scotch di carta che era stato attorcigliato attorno alla base della statuetta vi era un magnete di quelli che sono utili per l’appunto a far rallentare i giri del contatore. La base appariva troppo voluminosa e il peso della statua era sproporzionato rispetto al manufatto in gesso. Secondo quanto stimato dall’Enel questo magnete permetteva addirittura agli esercenti di risparmiare sul 90 per cento della bolletta. Ora la compagnia elettrica dovrà effettuare una sorta di ulteriore verifica per capire il danno causato dai due esercenti e quanto hanno sottratto di energia elettrica nel tempo. I due proprietari dell’attività sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Trapani con l’accusa di “furto aggravato di energia elettrica”.